La Giunta Regionale


29.09.2023 13:39

Grandi opere:Amirante, dal Vajont lezione per sostenibilità territorio

L'assessore a Longarone a 60 anni dal disastro della diga: "Rimettere al centro la pianificazione strategica"
Longarone, 29 set - "Dai tempi dell'immane tragedia del Vajont ci separano fortunatamente decenni di grandi passi e di importanti progressi, ma soprattutto questa nuova stagione di grandi opere impone di rimettere al centro la pianificazione strategica, capace di superare interventi spot o di tipo emergenziale".
Lo ha dichiarato questa mattina a Longarone l'assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio, Cristina Amirante, nell'ambito dell'evento "Vajont 60 anni dopo il disastro: grandi opere e sostenibilità tecnica ambientale, economica e sociale. Le nostre esperienze e le novità normative" organizzato dal Consiglio nazionale dei geologi e dall'Ordine regionale dei geologi del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. All'apertura della due giorni di dibattito e confronto (voluta a pochi giorni dalla commemorazione del sessantesimo anniversario della tragedia, prevista per il prossimo 9 ottobre) hanno partecipato, tra gli altri, il vicepremier Matteo Salvini, da remoto, e, con un messaggio registrato, il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci.
L'assessore - dopo aver portato i saluti istituzionali in rappresentanza del governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga - ha partecipato a una delle tavole rotonde nell'ambito dell'evento sul tema "Grandi opere e nuovo codice dei contratti pubblici tra sostenibilità tecnica, ambientale, economica e sociale".
"Nell'ambito della sua specialità amministrativa - ha evidenziato Amirante - il Friuli Venezia Giulia ha saputo sviluppare un suo assetto normativo, integrativo a quello nazionale, per una disciplina organica delle opere pubbliche nel territorio regionale. Un sistema normativo che risale al 2002 e che ci apprestiamo ad aggiornare e a migliorare ulteriormente all'insegna di un riallineamento con le novità del quadro normativo statale".
L'esponente della Giunta ha annunciato così un intervento di "manutenzione" della normativa del Friuli Venezia Giulia, "proprio con l'obiettivo di mettere a disposizione strumenti innovativi ed efficienti anche sul fronte delle grandi opere. Un rinnovato Piano regionale di governo del territorio - ha sottolineato Amirante - può sicuramente costituire uno strumento utile per i Comuni, gli altri enti pubblici, i professionisti e le imprese, al fine di migliorare chiarezza, efficienza e uniformità dei processi tecnici e amministrativi connessi alla progettazione e alla realizzazione delle opere pubbliche nel rispetto della salvaguardia dei territori".
"La pianificazione strategica che torna al centro della politica regionale e interregionale - ha rilevato l'assessore del Friuli Venezia Giulia - deve essere dotata, a differenza del passato, di grandi livelli di flessibilità e strutturata in modo da poter anticipare e accogliere le novità che si susseguono nei territori per effetto dei cambiamenti di tipo sociale ed economico, i quali inducono a indirizzare le scelte in direzioni differenti".
Rispetto alla tragedia del Vajont, "una catastrofe che non deve mai più ripresentarsi all'orizzonte, oggi - ha osservato Amirante - disponiamo di ordinamenti normativi e procedure che garantiscono un'attenta misura e valutazione di tutti gli effetti, non solo ambientali ma sanitari, idrogeologici, paesaggistici e architettonici, che le grandi opere possono causare sui territori e sulle comunità interessate a realizzazioni di importati opere pubbliche. È anche grazie a questa nuova cultura amministrativa e al nuovo modo di intendere la gestione del territorio che viene prestata una meticolosa attenzione all'equilibro tra la necessità di dotare i territori di necessarie infrastrutture e la maggiore riduzione possibile degli impatti ambientali e sociali che possono crearsi. Solo con questa grande attenzione alla sostenibilità - ha concluso Amirante - si possono e si devono evitare disastri come quello del Vajont che ci hanno insegnato a costruire prevenendo i possibili rischi al fine di tutelare al massimo i territori". ARC/LIS-PPH