Lavoro: Rosolen, da Regione risposte concrete su fronte antimobbing
Presentati i dati dei quattro sportelli di ascolto regionali Trieste, 4 ago - "Il Friuli Venezia Giulia è tra le poche
regioni in Italia ad aver istituito una legge, in vigore dal
2005, per dare sostegno e aiuto a tutti i lavoratori che si
trovano a vivere situazioni di disagio e di vessazione nei luoghi
di lavoro. Offriamo ai cittadini un servizio gratuito attraverso
i centri di prevenzione operanti nelle quattro ex Province. La
loro attività è fondamentale non solo per dare risposte concrete
sul tema dell'antimobbing, ma anche per dare una fotografia sulla
qualità del lavoro in regione". Lo ha affermato oggi a Trieste l'assessore regionale al Lavoro
Alessia Rosolen in occasione della presentazione dei dati degli
sportelli di ascolto antimobbing di Gorizia, Udine, Pordenone e
Trieste (quest'ultimo riaperto recentemente grazie all'impegno
della Regione) relativi al primo semestre 2023. Uno strumento con
cui, come ha sottolineato la rappresentante della Giunta, "viene
dato supporto ogni anno a migliaia di lavoratori, accompagnandoli
con metodo standardizzato nel superare il disagio derivante da
fenomeni poco gradevoli che possono verificarsi nei luoghi di
lavoro". "La Regione - ha assicurato Rosolen - intende continuare a
investire con decisione su questo tema, partendo dalla solida
rete creata con sindacati, associazioni del terzo settore e
istituzioni nazionali. L'obiettivo è anche quello di informare i
cittadini in merito alla presenza di questi sportelli e costruire
buone pratiche applicabili in maniera omogenea sul territorio". I punti di ascolto, gestiti in convenzione da Amministrazioni
comunali e organizzazioni sindacali, forniscono consulenze mirate
per verificare l'eventuale sussistenza di una situazione di
malessere psicofisica del lavoratore e per suggerire strategie di
difesa per la risoluzione o il contenimento della situazione
gravosa. Altra attività principale è l'azione sul territorio
volta a creare delle buone prassi lavorative, attraverso
conferenze pubbliche gratuite mirate ad accrescere la
consapevolezza dei lavoratori rispetto a ciò che stanno vivendo
sul posto di lavoro. Dai numeri presentati, è emerso che le persone che si rivolgono
agli sportelli di ascolto sono in prevalenza donne (circa il 70
percento), con un'età superiore ai 50 anni (tra il 40 e il 50
percento; seguono i lavoratori di età compresa tra i 41 e 50
anni), un contratto di lavoro a tempo indeterminato (circa il 90
percento) e operanti nel settore privato (circa il 70 percento).
Tutti questi dati percentuali risultano in lieve aumento rispetto
al primo semestre del 2022. Tra le principali cause a provocare le situazioni di disagio
risaltano i mutamenti aziendali (circa il 40 percento) e, a
seguire, fattori socio-anagrafici e richieste della persona. Le
tipologie di vessazioni rilevate riguardano principalmente
umiliazioni e critiche, ma anche marginalizzazione, eccesso di
controllo, assegnazioni di compiti eccessivamente gravosi o, al
contrario, demansionamenti.
ARC/PAU/al
Lavoro: Rosolen, da Regione risposte concrete su fronte antimobbing