Salute: Riccardi, guardia medica gratuita per tutti cittadini Fvg
Firmato accordo per assicurare assistenza territoriale
Udine, 3 ott - La guardia medica per tutti i nostri cittadini
sarà gratuita in tutto il Friuli Venezia Giulia. Lo annuncia il
vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, che ha
firmato oggi a Udine un accordo con i rappresentanti delle
organizzazioni dei medici volto ad assicurare efficacia al
servizio della guardia medica sul territorio.
Accordo che, com'è stato evidenziato, era atteso dalla categoria
da diciassette anni e permetterà ora ai cittadini di fruire della
continuità dell'assistenza, anche al di fuori dell'orario di
servizio dei medici di base, e che, ha evidenziato Riccardi, "non
comporterà oneri aggiuntivi a carico delle finanze regionali in
quanto le Aziende sanitarie hanno la potestà di utilizzare gli
strumenti contrattuali disciplinati dall'accordo, avendo riguardo
alla garanzia del mantenimento dei livelli essenziali di
assistenza, alla migliore offerta economica rispetto ad altre
soluzioni organizzative adottate per garantire le medesime
attività e nel rispetto del principio di non variabilità
complessiva degli oneri a carico della finanza pubblica".
"Si tratta di un punto centrale della catena del sistema
sanitario - ha precisato il vicegovernatore - e l'accordo, che
prevede la gratuità del servizio per i cittadini residenti in
regione, rappresenta un elemento cardine per risolvere il
problema dell'affollamento del Pronto soccorso e ridurre i tempi
di attesa. Nel contempo - ha aggiunto - prosegue il cammino
dell'affermazione del sistema della salute sul territorio".
I medici di continuità assistenziale nella nostra regione sono
circa 250. Si tratta di liberi professionisti convenzionati a
rapporto orario che operano in 44 sedi del servizio di continuità
assistenziale, garantendo a tutta la popolazione residente
nell'ambito territoriale di competenza l'assistenza medica negli
orari non coperti dal medico di medicina generale, cioè nelle ore
notturne e nelle giornate prefestive e festive, per i problemi di
salute non di emergenza ma non differibili.
"Con questo accordo quadro - puntualizza Riccardi - la Regione
intende colmare la carenza in materia di definizione di modelli
organizzativi e di strumenti operativi volti a garantire la
continuità dell'assistenza, nonché a regolamentare e
sistematizzare le modalità del possibile impiego dei medici nelle
attività a rapporto orario diverse da quelle previste
istituzionalmente".
"Inoltre - ha proseguito il vicegovernatore - si vuole
armonizzare l'impiego dei medici nelle attività ambulatoriali e
domiciliari a rinforzo nella risposta a richieste non di
emergenza e non differibili, andando così verso la piena
integrazione di questi professionisti nelle forme organizzative
dell'assistenza primaria in attuazione della riforma introdotta
dalla legge regionale 27 del 2018".
Il documento regolamenta quegli istituti contrattuali che gli
accordi collettivi nazionali di categoria demandano alla Regione,
assicurando chiarezza verso i professionisti ma anche nei
confronti dei cittadini che fruiscono del servizio.
Questo protocollo, da cui dovranno discendere appositi accordi
aziendali, si prefigge di armonizzare i comportamenti delle
Aziende sanitarie su alcuni istituti contrattuali quali l'assetto
organizzativo del servizio e il rapporto ottimale; la definizione
di dotazioni essenziali e idonee a garantire la sicurezza in
tutte le sedi e di dotazioni strumentali, di applicativi
informatici e di connessioni telematiche; le modalità di
sostituzione e di attribuzione, da parte delle Aziende, degli
incarichi provvisori; l'organizzazione della reperibilità; la
partecipazione alle Aft; la formazione; l'utilizzo delle quote di
incentivazione aggiuntiva per obiettivi; la definizione di
modalità di risposta ai cittadini non residenti in Regione e non
residenti nell'ambito territoriale di competenza della sede; la
definizione di ulteriori attività che possono essere disciplinate
attraverso Accordi integrativi aziendali; la disciplina della
figura di coordinatore; le attività a rapporto orario diverse da
quelle istituzionali notturne, prefestive e festive; le
iniziative a tutela della salute in caso di maternità o di
inabilità temporanea alla mansione.
Rispetto ai cittadini, l'accordo si propone di dare finalmente
risposta ad una serie di criticità segnalate e, accanto alla
gratuità del servizio per i residenti nella regione, regolamenta
le prestazioni non differibili prestate ai cittadini non
residenti.
Consente inoltre la possibilità che siano definite a livello
aziendale ulteriori attività cliniche a rapporto orario, con
compensi di entità commisurata al carico di lavoro e alla
responsabilità dell'incarico, da svolgersi in abiti oggi
garantiti dalle Aziende con soluzioni economicamente più onerose
che sono le seguenti: cure palliative (domiciliari e presso
RSA/Hospice); strutture intermedie; residenze per anziani e
disabili; sanità penitenziaria; presidi di primo intervento,
ambulatori di prime cure, ambulatori codici bianchi o
assimilabili; programmi assistenziali per persone appartenenti a
determinate categorie a rischio nell'ambito di iniziative
strutturate; assistiti fragili, pazienti pluripatologici e/o con
malattie di lunga durata o inseriti in programmi assistenziali
per i quali sia stato redatto un piano assistenziale individuale;
attività diurne ambulatoriali e domiciliari nell'ambito delle
forme organizzative dell'assistenza primaria; attività
ambulatoriali ad accesso regolamentato nell'ambito specifico del
servizio di continuità aziendale notturno prefestivo e festivo,
su esclusiva ed obbligatoria valutazione del medico di continuità
assistenziale.
ARC/CM/Red
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