La Giunta Regionale


12.12.2023 14:43

Salute: Riccardi, Cardiochirurgia Udine caso di successo

Punto di riferimento nazionale per l'attività trapiantologica: oltre 730 trapianti di cuore dal 1985 Udine, 12 dic - "La Cardiochirurgia di Udine, punto di riferimento nazionale per l'attività trapiantologica con oltre 730 trapianti di cuore al suo attivo dal 1985 ad oggi, è una storia di successo che va analizzata. Con i suoi 111 trapianti quest' anno contro i 102 del 2022 dimostra di essere una struttura che funziona: non ci sono doppioni, non c'è frammentazione nè sovrapposizione, ci sono invece la concentrazione dei professionisti in un unico punto, una casistica adeguata e opportunità per sviluppare competenze grazie all'utilizzo della tecnologia. Declinare questi elementi anche in situazioni meno complesse permetterebbe di ottenere altrettanti positivi risultati a favore dei cittadini e consentirebbe di trovare soluzioni ai molti problemi del sistema sanitario". Lo ha detto l'assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, intervenendo alla conferenza stampa del dipartimento Cardiotoracico dell'Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (Asufc) oggi nel presidio ospedaliero udinese assieme al direttore generale di Asufc, Denis Caporale, ai direttori del dipartimento Cardiotoracico, Massimo Imazio, di Cardiochirurgia Igor Vendramin e del Centro regionale Trapianti, Roberto Peressutti. L'appuntamento ha dato conto sia dei risultati del Pne (Piano nazionali esiti) sia dell'attività trapiantologica: il presidio ospedaliero Santa Maria della Misericordia di Udine è fra i primi 18 ospedali in Italia per l'area cardiovascolare secondo i dati del Pne, l'osservatorio sull'assistenza ospedaliera in Italia, con valutazione attraverso una serie di indicatori relativi a otto diverse aree cliniche. Complessivamente si tratta di un risultato molto positivo delle Strutture di Cardiologia e Cardiochirurgia afferenti al dipartimento Cardiotoracico che conferma l'ottimo lavoro svolto. Nel suo intervento Riccardi ha invitato ad analizzare puntualmente le ragioni di questo successo allargando la visione alla necessità di superare "conflitti e resistenze che non aiutano il sistema della salute". "Mi auguro che il buon senso prevalga superando alcuni interessi territoriali, professionali, sindacali e le logiche elettorali - ha aggiunto -. Le istanze di questi portatori di interesse sono legittime ma all'interno di un quadro di sostenibilità"; il riferimento è andato anche alle recenti polemiche inerenti la chiusura del punto nascita di San Vito al Tagliamento, "decisione - ha ribadito Riccardi - dettata da un obbligo di responsabilità a garanzie dei cittadini per una condizione di rischio indicata dai sanitari". Durante la conferenza stampa, Vendramin ha informato sull'importante impiego, in questi anni, di dispositivi meccanici di assistenza cardiocircolatoria, sempre più sofisticati e tecnologicamente avanzati, per il trattamento dello scompenso cardiaco avanzato. Ad oggi si registrano più di 70 impianti di questi dispositivi eseguiti presso la Cardiochirurgia di Udine, che spaziano da device miniaturizzati totalmente impiantabili, in grado di supportare ed affiancare il cuore nativo, a soluzioni più estreme come il cuore artificiale totale con sostituzione completa del cuore nativo. L'innovazione tecnologica permette di utilizzare organi definiti marginali, che normalmente non vengono impiegati, espandendo l'offerta e quindi riducendo la mortalità dei pazienti in attesa di un organo. Nel 2021, infatti, su 539 cuori offerti, ne sono stati accettati e utilizzati per trapianto solo il 48,6%. Il presidio di Udine ha cercato di capire quali soluzioni tecnologiche e terapeutiche potessero essere utili per recuperare questi 'cuori marginali'; le risposte sono in parte arrivate dall'innovazione tecnologica che permette di preservare l'organo espiantato in modo più fisiologico. E grazie alle nuove tecnologie e al personale coinvolto (una trentina fra medici, infermieri, tecnici perfusionisti e oss) il 9 settembre scorso, è stato possibile realizzare con successo il trapianto di cuore, della durata di 22 ore, a due persone in contemporanea utilizzando cuori prelevati in due regioni lontane tra loro e dal Friuli Venezia Giulia. Si è trattato di due casi urgenti: una ragazza di 25 anni con una cardiomiopatia aritmogena in fase terminale e un uomo di 60 anni già portatore di un sistema di assistenza ventricolare sinistra. Il dipartimento cardiotoracico come ha illustrato Imazio ha avuto un'ottima performance per l'area cardiovascolare come emerge dai risultati del Pne che, fra i sei indicatori, inserisce la mortalità a 30 giorni per infarto miocardico acuto: la performance del dipartimento è di una mortalità al 5,39% ben inferiore alla media nazionale (sopra al 7%) ed al di sotto del valore atteso del 7%. Un secondo dato favorevole è rappresentato dalla mortalità a 30 giorni per scompenso cardiaco che è del 10,3%, leggermente al di sotto della media nazionale del 10,7%. Va anche tenuto conto che l'età media della popolazione del Fvg è maggiore di quella italiana e l'età rappresenta un maggior fattore di rischio per una più alta mortalità. La cardiochirurgia, come è emerso, ha saputo sviluppare competenze e percorsi organizzativi che hanno permesso un progressivo incremento dei trapianti fino a raggiungere un numero costantemente superiore a 20 all'anno. La conferenza stampa ha inoltre dato conto dell'apertura della nuova sala angiografica nel padiglione 5 dell'ospedale Santa Maria della Misericordia a Udine, prevista per la prossima primavera. ARC/LP/pph