La Giunta Regionale


22.11.2023 15:30

Protezione civile: Riccardi, su Dl81 avviate tutte le interlocuzioni



Trieste, 22 nov - "In aderenza al cosiddetto 'Percorso sicurezza' per i volontari di protezione civile delineato dal quadro normativo, riteniamo che l'attività dei volontari di pc sia soggetta alle disposizioni del Decreto legislativo 81 del 9 aprile 2008, limitatamente ad alcune sue parti e che trovi il suo inquadramento normativo in tre capisaldi".

Ha esordito tecnicamente così, oggi, l'assessore con delega alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, rispondendo a un'interrogazione in Consiglio regionale sulla vicenda che coinvolge i volontari di Pc del Fvg.

Entrando nel dettaglio, infatti, Riccardi ha spiegato, facendo riferimento alla normativa di legge - di mera competenza dello Stato -, che l'articolo 3 (comma 3-bis) del Dl 81 del 2008 ha stabilito espressamente che le disposizioni in materia "sono applicate tenendo conto delle particolari modalità di svolgimento delle rispettive attività, individuate entro il 31 marzo 2011 con decreto del Ministero del lavoro - ha detto in Aula, aggiungendo che il decreto 13 aprile 2011 (il cui articolo 3) ha stabilito che le norme del Dl81 sono applicate "alle organizzazioni di volontariato della protezione civile nel rispetto delle loro caratteristiche strutturali organizzative e funzionali preordinate alle attività e ai compiti di protezione civile".

In particolare è stato richiamato il comma 2 che prevede che il volontario di pc è equiparato al lavoratore esclusivamente per attività specificate quali formazione, informazione e addestramento, con riferimento a scenari di rischio di protezione civile e ai compiti svolti dal volontario in questi ambiti.

"Questa particolare attività è frutto di un percorso normativo che si è perfezionato a partire dal 2009 a seguito di un intervento correttivo del Dl81, apportato dal D.Lgs 106/2009 che ha ritenuto di adottare un approccio specifico e mirato alla sicurezza per le attività di volontariato di protezione civile - ha aggiunto Riccardi -. Il legislatore regionale è in linea in questo contesto normativo: la norma, a nostro avviso, non può trovare applicazione nei confronti delle peculiari figure del volontariato di protezione civile: coordinatori, caposquadra e volontari".

"Questa vicenda, senza precedenti, ha una lettura diversa da parte della Procura della Repubblica, la quale ha avviato un procedimento penale a carico di un sindaco e di un coordinatore di Pc del Fvg. Va sottolineato che noi guardiamo con grande rispetto all'azione, indipendente e terza, della Magistratura; e non potrebbe essere altrimenti. Ed è altrettanto essenziale ricordare che i tecnici dell'Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale hanno operato nell'ambito dell'indagine in qualità di delegati ufficiali di polizia giudiziaria, rispondendo al magistrato, non d'iniziativa".

"Sull'interpretazione della Dl81 la Regione ha un'opinione diversa: lo abbiamo spiegato ai volontari, chiedendo al capo dell'Ufficio legislativo del Dipartimento nazionale di Protezione civile di intervenire spiegando le ragioni. Riteniamo che lo 'stop' alle attività, annunciata dei volontari, per timori di essere inquisiti e di rischiare i propri beni mentre prestano generosa e meritoria attività a favore della comunità, sia una reazione comprensibile: non possiamo pensare che nel nostro Paese si possa archiviare quest'esperienza straordinaria, che non ha eguali".

"Ci siamo già mossi, ci siamo fatti parte diligente e abbiamo ottenuto la disponibilità del ministro per la Protezione civile, Sebastiano Musumeci: a rango di norma bisogna intervenire con ulteriore rango di norma. Deve essere chiarita la separazione delle 'due parti' del decreto legislativo. Altrimenti metteremo a rischio l'archiviazione di un'esperienza importante che, per le informazioni di cui siamo in possesso, non si limiterà ai 'soli' confini di questa regione" ha detto Riccardi che ha riferito di aver avuto una lunga conversazione sul tema, nella giornata di ieri, con il capo del Dipartimento nazionale di Pc, Fabrizio Curcio, che a sua volta ha ottenuto la disponibilità del ministro Musumeci.

"La vicenda va affrontata per la serietà che impone; mi auguro che il Parlamento faccia il suo corso e mi auguro che i Ministeri competenti, non soltanto quello della Protezione civile, ma soprattutto, per competenza, quello del Lavoro e della Salute, comprendano le ragioni dell'interpretazione chiara del Decreto legislativo 81". ARC/PT/gg