La Giunta Regionale


21.06.2023 14:51

Salute: Riccardi, su carenza mmg è massimo lo sforzo della Regione

Previsti compensi accessori annui pro capite fino a 7.124 euro per medico per zone disagiate
Trieste, 21 giu - "La preoccupazione per la carenza di medici di medicina generale è di tutti e in tutte le zone del Friuli Venezia Giulia: per questo, come è noto da tempo, stiamo cercando di individuare tutte le soluzioni possibili per far fronte alla situazione che, purtroppo, riguarda l'intero Paese".
Lo ha spiegato l'assessore regionale alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, rispondendo stamani a un'interrogazione in Consiglio regionale.
"Le aree montane sono da sempre particolarmente attenzionate dalla Regione dal punto di vista della copertura delle zone carenti, per le ripercussioni in tema di prossimità delle cure, per la distanza da coprire per recarsi nei presidi ospedalieri - ha spiegato Riccardi -. A tal proposito ricordo che a favore della medicina generale operante nelle zone disagiate o disagiatissime, individuate dalle aziende sanitarie, sono previsti i compensi accessori annui pro capite determinati dalla delibera di Giunta regionale 24 dicembre del 1998, e maggiorati del 15% ai sensi dell'accordo integrativo regionale approvato con una delibera del 2003, che possono arrivare sino alla cifra di 7.124 euro per medico".
"La carenza di medici specialisti e di medicina generale è un problema rilevante a livello nazionale e molto sentito dall'Amministrazione regionale - ha aggiunto Riccardi -. Teniamo conto che i medici di medicina generale non sono dipendenti del servizio sanitario: sono dei liberi professionisti e il loro rapporto col servizio sanitario è disciplinato dall'accordo collettivo nazionale. Tale accordo stabilisce anche la complicata procedura per la copertura degli ambiti territoriali carenti di assistenza primaria che non può essere derogata unilateralmente né dalla Regione né dalle aziende sanitarie titolari del rapporto convenzionato con i medici".
"La Regione ha attivato tutti i rimedi possibili alla legislazione vigente e ha intrapreso diverse iniziative su tutti i tavoli in cui è possibile intervenire per far fronte a difficoltà che vengono segnalate nella nostra regione e in tutto il Paese - ha dettagliato Riccardi -. In particolare, la Regione, in previsione del picco di pensionamenti, ha raddoppiato già a partire dal triennio 2018-2021 il numero delle borse di studio del corso di formazione in Medicina generale con oneri a totale carico della Regione: con un numero elevato a 57 borse a partire dallo scorso anno, grazie ai fondi del Pnrr".
"Nonostante il rilevante sforzo finanziario organizzativo sostenuto, non è stato possibile conseguire il risultato sperato, in quanto la graduatoria dei medici candidati nel 2022 si è esaurita, lasciando non assegnate ben cinque borse di studio. Mentre a seguito dell'ultimo concorso espletato, che si è svolto il primo marzo scorso, relativo all'ammissione del corso 2022-2025, la graduatoria per i 57 posti risulta già esaurita, rimanendo scoperti ben 19 posti a seguito di rinunce da parte di candidati vincitori", ha spiegato Riccardi.
"Al fine di velocizzare la copertura delle zone carenti di medici di medicina generale, a partire dal 2021 sono state attivate dalla Regione le procedure straordinarie di arruolamento previste dall'accordo collettivo nazionale - ha aggiunto ancora Riccardi -. Questo mediante la ripubblicazione degli incarichi rimasti vacanti nel corso dell'anno a seguito delle procedure ordinarie, grazie a un accordo sottoscritto per questo motivo coi medici di medicina generale, reso esecutivo con la delibera di Giunta regionale 15-52, del 15 ottobre 2021, della pubblicazione degli incarichi che si renderanno disponibili entro il mese di marzo nell'anno successivo. Questo accordo ha la finalità di tamponare il problema della costante impossibilità di predeterminare, con congruo anticipo, le zone che si renderanno carenti a causa dei prepensionamenti dei medici, mmg che sono tenuti a comunicare il recesso dalla convenzione con soli due mesi di preavviso".
"Ricordo che con la recentissima sentenza, 124/2023, depositata al 16 giugno 2023, la Corte Costituzionale ha dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'articolo 126 del comma 2, della legge regionale 9 giugno 2022, numero 8, la quale recava misure legate anche al personale del sistema sanitario - promosse in riferimento all'articolo 117 secondo comma la lettera L della Costituzione e articolo 4 primo comma numero 1 della Legge costituzionale 31 gennaio 1963 -, che ha determinato lo statuto speciale della Regione autonoma, che non ci rende titolari di competenza primaria", è entrato, infine, nel dettaglio, Riccardi. ARC/PT/pph