Giorno Ricordo: Callari, si scriva definitivamente come andarono fatti
Gorizia, 10 feb - "A 18 anni dall'istituzione di questa
celebrazione con una apposita legge del 2004, è arrivato il
momento di incominciare a fare i conti con la storia e non solo
con la memoria, scrivendo in modo definitivo come andarono le
cose alla fine della Seconda guerra mondiale, senza dover
ricorrere alla cautela". Lo ha detto oggi l'assessore regionale al Patrimonio Sebastiano
Callari partecipando oggi, prima a Monfalcone e poi a Gorizia,
alle cerimonie svoltesi in occasione del Giorno del Ricordo. In
entrambe le circostanze, alla presenza dei primi cittadini delle
due località, l'esponente dell'esecutivo Fedriga ha voluto porre
in evidenza la necessità di superare vecchie logiche che hanno
portato fino ad ora a una mistificazione dei fatti. "Qualcuno - ha detto Callari nel suo intervento a Gorizia - in
modo barbaro e disumano ha voluto cancellare l'italianità delle
terre d'Istria e Dalmazia. Al di là delle dimensioni delle due
tragedie, non c'è alcuna differenza tra ciò che fecero i nazisti
nella Shoah con i reati commessi dai titini nei confronti degli
italiani, poiché l'intento preordinato e la logica assassina fu
la stessa". "Oggi è arrivato il momento - ha aggiunto l'assessore regionale -
di dire basta anche a coloro che hanno organizzato degli eventi
in cui si citano in maniera negazionista i fatti accaduti quasi
80 anni fa, parlando di revanfascismo come se si volessero
celebrare delle rivincite. Quella non fu una guerra tra fascisti
e comunisti perché se inquadriamo i fatti in quest'ottica si
compie un grande errore. È arrivato invece il momento di
rispettare finalmente la memoria di quelle persone che sono state
gettate nelle foibe; la' sotto c'è ancora un pezzo dell'Italia al
quale noi dobbiamo non solo dare un nome ma anche l'onore che
merita".
ARC/AL/gg
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