Eventi: Zilli, San Valentino a Ud tradizione da tramandare
Udine, 14 feb - Nel giorno degli innamorati, si è rinnovata
oggi a Udine una delle feste più antiche, quella legata a San
Valentino, un momento importante per la comunità, che ha visto il
Borgo di via Pracchiuso animarsi di bancarelle, con le
tradizionali chiavette di protezione.
In tanti hanno preso parte alle celebrazioni in chiesa, con
l'accensione del cero in segno di profonda devozione al Santo. "La festa di San Valentino è una delle più antiche che si
svolgono a Udine, assieme a quella di Santa Caterina, e
testimonia una tradizione religiosa e culturale della città e di
tutto il Friuli che è nostro dovere ricordare e tramandare alle
future generazioni - così l'assessore regionale alle Finanze
Barbara Zilli, intervenuta all'evento -. La memoria di ciò che
siamo stati e di ciò che abbiamo fatto è l'unico modo che abbiamo
per capire dove vogliamo andare e, come amministratori, dobbiamo
impegnarci affinché tradizioni forti come queste continuino a
vivere all'interno delle nostre comunità". In borgo Pracchiuso si celebra questo Santo fin dal 1355, quando
fu chiamato a proteggere la Città dalla peste, e in suo onore fu
eretta la prima piccola chiesa in mattoni che ancora oggi
accoglie che arriva da Cividale.
Da allora, la storia lo ha visto protagonista delle vite dei
tanti credenti che nel corso dei secoli sono venuti qui in
pellegrinaggio il 14 febbraio da tutta la regione per chiedergli
la protezione dall'epilessia e poi per la benedizione degli
innamorati. "Oggi ad accoglierci, incastonata in quello che fu l'ex ospedale
militare di Udine, c'è una splendida chiesa seicentesca, un altro
grande esempio d'arte friulana che abbellisce il nostro
territorio, dove i vengono distribuiti i simboli di San
Valentino, il pane a forma di "8" e le chiavette benedette.
Gesti, luoghi e atmosfere che si ripetono invariati nel tempo e
che regalano a questo borgo antico ricco di bellezze e di storie
da conoscere un fascino particolare", ha continuato Zilli.
"Un plauso agli organizzatori, ai tanti volontari e al parroco
delle Grazie, padre Francesco, per non aver ceduto in questi due
anni agli impedimenti legati al Covid, ma per aver creduto che
affidarsi anche in questo caso al Santo di Pracchiuso fosse la
cosa giusta da fare per tornare presto alla normalità e a poter
festeggiare con la banda, la musica, i sorrisi e i baci degli
innamorati come si è sempre fatto qui nei secoli".
ARC/PT/pph
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