Lavoro: Rosolen, relazione con sindacati fondamentale per occupazione
Al Convegno UilTuCs, su Wartsila espressa indignazione e
richiesto ritiro procedura
Trieste, 14 lug - "Credo molto nelle relazioni che si
intessono con i corpi intermedi della società. Il danno più grave
che ci portiamo dietro, da qualche tempo a questa parte, è la
mancanza di relazioni con i corpi sociali intermedi e
un'attenzione verso il sistema di rapporti che si può creare con
il sistema politico".
Lo ha detto l'assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen
intervenendo questa mattina a Trieste in occasione del 12.
Congresso regionale UilTuCs "Insieme siamo più forti" svoltosi al
Molo IV.
"Sono molti - ha detto l'esponente dell'esecutivo regionale - i
temi sui quali ci stiamo confrontando in un mondo che cambia alla
velocità della luce: non è bastato il covid, si è aggiunta una
crisi economica, la disattenzione verso la famiglia e ora
dobbiamo fare i conti anche con relazioni che devono essere
ricostruite e soprattutto con le difficoltà legate alla
situazione internazionale che colpiscono anche l'Italia".
Facendo poi una carrellata su vari aspetti legati al lavoro
l'assessore si è soffermata su un elemento definito drammatico.
"Tenendo conto del dato pensionistico - ha detto l'esponente
dell'esecutivo - in Friuli Venezia Giulia il numero di persone
che lavora è uguale a quello delle persone che sono andate in
quiescenza. Una riflessione seria va fatta anche sul tema
dell'immigrazione, che va gestita e governata dalle Istituzioni,
ma legata al lavoro e alla crescita di un territorio. Non è un
tema neutro, quello dell'immigrazione, come certo buonismo vuole
farci credere".
L'assessore regionale ha poi messo in risalto la precarizzazione
e l'ingresso delle donne nel mondo del lavoro. "Noi abbiamo già
ottenuto qualche risultato: le donne che hanno iniziato a
lavorare negli ultimi 4 mesi è il 10 per cento in più rispetto
allo stesso periodo pre covid. C'è poi un altro importante tema,
quello dei lavoratori poveri, sul quale purtroppo si sta cercando
di aggirare l'ostacolo: una delle risposte è stato infatti il
reddito di cittadinanza che, molto spesso, ha tenuto lontane le
persone dal mercato del lavoro invece che avvicinarle".
Rosolen si è soffermata inoltre sull'aspetto relativo al salario
minimo "sul quale mi auguro che da parte delle organizzazioni
sindacali ci sia una forte richiesta di contrattazione
collettiva. Di fronte a questi temi, lavoriamo verso un programma
di collaborazione in cui il pubblico sia parte di un sistema
forte e partecipato. Siamo infatti tutti dalla stessa parte della
barricata perché c'è una civiltà del lavoro da difendere, una
lotta contro ogni nuovo tipo di schiavitù. Su questi temi chiedo
il confronto e l'aiuto ai sindacati per continuare a realizzare
quello che fino ad oggi abbiamo costruito insieme".
Infine l'assessore regionale ha espresso la condanna e
indignazione per la vicenda legata alla Wartsila chiedendo il
ritiro della procedura annunciata. "In maniera inopportuna con
una formalità devastante, che non può vedere che uniti
organizzazioni sindacali e Confindustria - ha detto Rosolen - è
arrivata la notizia dell'avvio della procedura di licenziamento
collettivo di almeno 400 lavoratori di Wartsila. Di fronte a ciò
ci si sente impotenti perché nonostante tutto quello che facciamo
e gli interventi che hanno garantito al Friuli Venezia Giulia il
mantenimento di livelli occupazionali importanti in anni di
avversità enormi, ci troviamo a dover fare i conti con problemi
di livello internazionale, con sistemi che si sono arricchiti nel
nostro Paese e che - senza alcun confronto a livello
istituzionale, sindacale, nazionale - decidono che il destino di
400 persone è legato solamente alle proprie esigenze produttive".
Nel corso della mattinata l'assessore si è recata ai cancelli
dello stabilimento Wartsila di Bagnoli della Rosandra per
esprimere ai lavoratori la solidarietà della Regione.
ARC/AL
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