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10.02.2025 18:09

Giorno Ricordo: oltre a Basovizza diverse celebrazioni in Fvg

Roberti alla foiba di Monrupino. Callari alle cerimonie di Monfalcone e Gorizia. Amirante agli eventi a Pordenone. Rosolen e Scoccimarro alla stazione di Trieste per il Treno del Ricordo in memoria dell'esodo giuliano-dalmata
Pordenone, 10 feb - "Il dramma delle foibe e dell'esodo dalle terre giuliano-dalmate, grazie al Giorno del Ricordo dal 2004 in avanti, è stato sempre più conosciuto a livello nazionale. Questo ha reso finalmente giustizia alle tante famiglie degli esuli giuliani, fiumani e dalmati che hanno patito quelle tragedie storiche accadute prima e alla fine della Seconda guerra mondiale".
Sono state le parole pronunciate questa mattina dall'assessore regionale alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, durante la cerimonia di deposizione di una corona d'alloro alla Foiba 149 di Monrupino a Trieste in occasione del Giorno del Ricordo.
L'assessore ha inoltre sottolineato: "Episodi però come quello accaduto, solo un paio di giorni fa alla Foiba di Basovizza con l'esecrabile imbrattamento del monumento da parte di nostalgici titini, ci fanno capire che cerimonie come quella di oggi vanno ripetute con forza per dimostrare la vicinanza alle famiglie di tutti gli esuli. È doveroso continuare a ricordare - ha evidenziato Roberti che ha partecipato anche alle cerimonia a Basovizza e alla stazione di Trieste per le celebrazioni legate al Treno del Ricordo - soprattutto per rimarcare che la stragrande maggioranza dei cittadini per bene sta dalla parte giusta della storia ed è pronta a tutto per isolare quelle frange decisamente minoritarie che pensano di poter minimizzare o addirittura rinnegare quella pagina della nostra storia che deve invece continuare a essere fatta conoscere". Sempre questa mattina, l'assessore regionale al Patrimonio, Sebastiano Callari, ha partecipato a Monfalcone alla cerimonia al Monumento che ricorda le vittime delle foibe e la tragedia dell'esodo delle popolazioni giuliano-dalmate. Alla cerimonia erano presenti anche due classi della scuola media Giacich.
"Oggi - ha detto Callari - continuiamo a ricordare le moltissime persone che sono state vittime della violenza titina e che hanno dovuto abbandonare le loro terre per non farvi più ritorno. Una delle pagine più drammatiche della nostra storia, ma che in questa giornata assume un significato particolarmente profondo. Ricordare oggi, nel momento in cui rinsaldiamo i nostri rapporti e i legami con la Slovenia all'insegna della Capitale europea della Cultura, quelle terribili vicende significa perpetrare una memoria fondamentale per il nostro Paese. Siamo orgogliosi di essere italiani - ha concluso Callari - e ci assumiamo il dovere e il diritto di tramandare anche quelle tragiche pagine di storia vissute sul confine orientale dell'Italia che devono continuare a essere ricordate con onore".
L'assessore ha poi sottolineato l'importanza dell'insegnamento della storia nelle scuole: "Solo così il nostro patrimonio culturale si arricchirà di una pagina dolorosa ma di grande onore nazionale". Nel pomeriggio, Callari ha partecipato anche agli eventi previsti per il Giorno del Ricordo a Gorizia: in largo Martiri delle foibe la deposizione di una corona e successivamente, nell'auditorium cittadino, le celebrazioni ufficiali organizzate dall'Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia di Gorizia.
L'assessore regionale alle Infrastrutture, Cristina Amirante, era invece presente in mattinata alla cerimonia nel cortile dell'ex Provincia di Pordenone dove - alla presenza delle autorità e della sezione pordenonese dell'Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e di una folta rappresentanza di studenti delle scuole pordenonesi - si è assistito alla deposizione della corona presso la lapide in ricordo dei martiri delle foibe.
"Con sentimenti di vicinanza - ha detto Amirante - ci stringiamo alle famiglie delle vittime delle tragedie delle foibe e degli esuli, perché la loro storia non venga mai dimenticata e sia monito per il futuro. Oggi celebriamo un esempio tangibile di come la memoria storica e la volontà di superare i conflitti possano costruire un futuro di pace. L'inaugurazione di GO! 2025 ne è la testimonianza più evidente. Il lungo percorso di riconciliazione dimostra che la pace duratura si costruisce attraverso la memoria condivisa e l'onestà nel riconoscere gli errori del passato. Solo affrontando apertamente le pagine più buie della nostra storia - ha affermato l'assessore - possiamo gettare le basi per una convivenza armoniosa e prospera". L'assessore regionale all'Istruzione Alessia Rosolen - presente sia alla cerimonia alla Foiba di Basovizza sia alla stazione di Trieste alla prima tappa del "Treno del Ricordo", il convoglio storico che attraverserà l'Italia per onorare la memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata - ha espresso soddisfazione per la numerosa presenza di studenti all'evento. "Sono oltre trecento gli studenti provenienti dalle scuole del Friuli Venezia Giulia - ha sottolineato Rosolen - che tra oggi e domani visteranno il Treno del Ricordo ripercorrendo idealmente il viaggio compiuto dagli esuli, che dovettero abbandonare la propria terra a causa delle violenze titine. Grazie alla legge che istituisce il Giorno del Ricordo, manifestazioni come quella odierna sono diventate momenti di memoria collettiva che hanno infranto un'assurda congiura del silenzio, consentendo, in particolare ai giovani, di conoscere una terribile pagina di storia negata e vituperata per decenni e restituendo dignità ai nostri connazionali".
La partecipazione delle scuole è organizzata dall'Amministrazione regionale con la collaborazione dell'Ufficio Scolastico Regionale e rientra tra le diverse iniziative che la Regione supporta in occasione del Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo istriano, fiumano, giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale.
All'iniziativa "Il Treno del Ricordo" nella stazione di Trieste anche l'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente Fabio Scoccimarro: "È doveroso - ha sottolineato l'esponente della Giunta - mantenere vivo il ricordo dei tanti esuli istriani, fiumani e dalmati e dei martiri delle foibe, italiani, sloveni, croati e non solo. Oggi torniamo ad abbracciare i nostri connazionali che decisero di abbandonare tutto pur di non rinunciare alla propria identità. Italiani due volte, per nascita e per scelta".
L'assessore ha poi ribadito: "L'atto vandalico di sabato scorso ci conferma l'importanza di portare avanti con ancora più convinzione il racconto di questa storia che ha sconfitto il silenzio e che nessun tentativo negazionista o giustificazionista potrà mai più nascondere o cancellare. Stona ancora di più l'assenza dei tricolori dei comuni del Carso (escluso quello di Diuno) in un momento così importante e che beneficerebbe di unione e fratellanza". ARC/LIS/ma