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19.01.2025 11:29

Shoah:Fedriga, da nuove pietre d'inciampo ricordo e messaggio attuale

Trieste, 19 gen - "La posa di nuove pietre d'inciampo a memoria degli ebrei vittime della persecuzione nazifascista ha una doppia valenza: ricordare la Shoah testimoniando la vicinanza alla Comunità ebraica, da un lato, e trasmettere, dall'altro, i nostri valori alle nuove generazioni per far sì che persecuzioni, discriminazioni e antisemitismo non si ripetano".
È la riflessione che il governatore Massimiliano Fedriga ha portato alla cerimonia che stamani in corso Italia 12 a Trieste ha aperto la serie di installazioni di diciotto pietre d'inciampo nel capoluogo regionale articolata durante tutta la giornata.
"Assistiamo - ha denunciato Fedriga - all'aumento di rigurgiti antisemiti a livello europeo che investono troppo spesso anche la comunicazione, nella quale, attraverso stratagemmi, vengono insinuati messaggi feroci contro il popolo ebraico e contro Israele, cui va ribadita invece la nostra vicinanza, con forza, senza ambiguità e senza giustificazione verso i terroristi che quel 7 ottobre trucidarono innocenti in quanto tali".
Le pietre d'inciampo deposte in corso Italia ricordano Rosa Elia Baruch ed Enrichetta Baruch Polacco, che trovarono la morte ad Auschwitz nel 1944. Alla cerimonia, introdotta dal presidente della comunità ebraica di Trieste Alessandro Salonichio, hanno preso la parola anche il vicesindaco di Trieste Serena Tonel, il capo della Comunità ebraica di Trieste Eliahu Alexander Meloni, un bisnipote delle vittime e due studenti del Liceo classico linguistico Francesco Petrarca, che ha collaborato all'iniziativa. La deposizione odierna delle altre pietre, realizzate dall'artista Gunter Demnig, è localizzata in via Beccaria 6, via Marconi 16, via Severi 7, via Besenghi 33, via Principe di Montfort 4 e via Madonna del Mare 2.
Come è stato ricordato da Salonichio, questa ottava edizione della posa porta a 131 le "stolpersteine" a Trieste alla vigilia del Giorno della Memoria e nella ricorrenza dell'ottantesimo dall'apertura del tragico cancello di Auschwitz. ARC/PPH