Salute: Riccardi, serve coraggio per riorganizzare il sistema
L'assessore è intervenuto a Gemona al convegno dedicato alla
situazione sanitaria in regione
Gemona del Friuli, 5 set - "Quello del Friuli Venezia Giulia è
un impianto organizzativo sanitario che ha ottenuto conquiste
straordinarie nei campi della ricerca e della tecnologia, ma
continua a faticare nelle situazioni ordinarie. Questo perché
negli ultimi 30 anni non sono stati attuati gli interventi
necessari per restare al passo dell'evoluzione demografica e dei
mutati bisogni di salute della popolazione. È improcrastinabile
mostrare il coraggio di modificare queste dinamiche, prendendo
decisioni che consentano di migliorare i livelli essenziali di
assistenza, l'appropriatezza delle cure e le condizioni in cui il
personale sanitario si trova a operare". Così l'assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi è
intervenuto questa sera al convegno, organizzato a Gemona del
Friuli da PrimaCassa Fvg, intitolato "Sanità: pensare alla salute
quando si sta bene". Assieme agli altri relatori Silvio Brusaferro (già presidente
dell'Istituto superiore della Sanità), Marco Bertoli (direttore
del Dipartimento delle dipendenze e della salute mentale in
Asufc), Alvisa Palese (presidente della Conferenza permanente dei
corsi di laurea e laurea magistrale delle professioni sanitarie)
e Olga Vriz (responsabile presso il centro di Cardiologia e
Medicina dello sport all'ospedale di San Daniele del Friuli),
l'assessore ha tracciato lo scenario della situazione sanitaria
in regione, focalizzandosi in particolare su come l'intero
sistema è chiamato a rispondere a un contesto sociale molto
diverso rispetto agli scorsi decenni. "A fronte di un'aspettativa di vita che nel tempo è costantemente
cresciuta, e con essa il progressivo invecchiamento della
popolazione, non si può non tenere in considerazione come la
domanda di assistenza sanitaria abbracci sempre di più l'elemento
della cronicità e dell'integrazione sociosanitaria - ha osservato
Riccardi - . È il capitale umano l'elemento fondamentale da cui
deve partire il processo di cambiamento. In questo contesto, la
Regione partecipa alla ricostruzione del sistema, consapevole che
le scelte prese oggi produrranno risultati nel lungo periodo". "Non chiuderemo alcun ospedale del territorio - ha aggiunto il
rappresentante dell'Esecutivo regionale - ma non si può negare la
necessità di destinare le strutture di rete, specie se a breve
distanza l'una dall'altra, a specializzazioni differenti".
ARC/PAU/gg
L'assessore Riccardi nel corso del suo intervento
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