Eventi: Zilli, Eureka è modello formativo per nuove generazioni
Stamani un confronto tra studenti del Magrini Marchetti di Gemona
del Friuli e gli amministratori pubblici di oggi e del tempo
della ricostruzione post sisma 1976 Gemona del Friuli, 5 apr - "Con l'esperienza della
ricostruzione post terremoto del 1976, il Friuli ha proposto al
mondo quello che ancora oggi viene preso a esempio come modello,
non solo pratico e concreto ma anche simbolico. Ha dimostrato che
c'è la possibilità di rialzarsi, di mettere a frutto il proprio
ingegno per gestire l'emergenza, ricostruire e poi continuare a
investire nella ricerca e nella prevenzione: ha avuto la
capacità, in ultima analisi, di rendere sempre più sicuro il
territorio e consapevoli del proprio destino le sue comunità". Lo ha sottolineato questa mattina l'assessore alle Finanze del
Friuli Venezia Giulia, Barbara Zilli, intervenuta a Gemona del
Friuli, nella palestra dell'Isis Magrini Marchetti, all'evento
formativo "Eureka", un progetto promosso dall'istituto gemonese e
dall'Università degli studi di Udine - Cattedra Unesco,
finalizzato a promuovere l'interscambio di conoscenze in un'arena
di confronto intergenerazionale, per migliorare la resilienza ai
disastri e la sicurezza attraverso la partecipazione attiva (e la
visione creativa) delle nuove generazioni, nell'alveo delle
politiche europee per lo sviluppo sostenibile. Hanno preso parte al dibattito, tra gli altri, anche il sindaco
di Gemona del Friuli, Roberto Revelant, quello di Osoppo, Luigino
Bottoni, di Resia, Anna Micelli, quali nuovi amministratori
comunali dei paesi del cratere del terremoto del 1976, gli
amministratori pubblici in carica al tempo del sisma e durante
l'esperienza della ricostruzione, il dirigente dell'Isis Magrini
Marchetti, Marco Tommasi, il rettore dell'Università di Udine,
Roberto Pinton, e una trentina di studenti che hanno posto
puntuali domande agli amministratori di oggi e di ieri rispetto
alla gestione dell'evento calamitoso. "A quasi 50 anni dal terremoto del 1976, il Friuli Venezia Giulia
continua a fare scuola - ha continuato Zilli -. Fondamentale il
coinvolgimento delle nuove generazioni e delle scuole: abbiamo il
compito imprescindibile di trasmettere ai giovani i valori, le
norme e le condotte che hanno segnato le azioni politiche e
tecniche della ricostruzione, perché la comunità che vivrà nella
nostra regione in futuro abbia piena consapevolezza del suo
passato e possa continuare a lavorare per essere preparata ad
affrontare le emergenze, a proteggersi e a proteggere". Nel ringraziare l'Università di Udine per il suo costante lavoro
di ricerca e l'Istituto Magrini Marchetti per il coinvolgimento
degli studenti in tematiche di grande attualità, l'esponente
dell'Esecutivo Fedriga ha quindi ricordato "come sia vastissimo
il materiale a disposizione da esaminare per approfondire
ulteriormente la dimensione dell'emergenza e del rischio sismico:
dagli atti del terremoto del 1976, agli atti politici,
amministrativi e scientifici. Un patrimonio vasto e unico, dal
quale partire ancora una volta per guardare a uno sviluppo sempre
più sostenibile e intelligente del nostro territorio". "Un plauso alla formula che è stata utilizzata dal Magrini
Marchetti, in sinergia con l'ateneo friulano, per il progetto
'Eureka': l'approccio formativo calato nella realtà dove i
ragazzi si formano è sicuramente vincente e testimonia la
lungimiranza degli insegnanti che studiano e trovano modi sempre
innovativi e coinvolgenti per trasmettere conoscenza ed
esperienza agli studenti", ha sottolineato, infine, Zilli.
ARC/PT/pph
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