Welfare: Riccardi, Terzo settore cardine per metodo risposta a bisogni
L'assessore alla presentazione del bando della Fondazione Friuli Udine, 22 gen - "In merito alla riprogrammazione del servizio
sociosanitario c'è una discussione in corso anche sul metodo di
lavoro che deve dare risposta ai bisogni crescenti di una società
profondamente mutata: il mondo del Terzo settore è sostenuto oggi
dalle istituzioni perché sprigiona energie straordinarie ed è un
esempio forte che si fonda sul principio di sussidiarietà, un
valore che dobbiamo recuperare". Lo ha affermato l'assessore regionale alla Salute Riccardo
Riccardi al termine della presentazione del nuovo "Bando welfare"
da parte della Fondazione Friuli, con la collaborazione della
Regione e il sostegno di Intesa Sanpaolo. Il bando mette a disposizione 600mila euro per progetti di
welfare di comunità e a sostegno di famiglie impegnate nella cura
di minori, anziani e disabili. I progetti, della durata massima
di un anno, potranno essere presentati entro i 29 febbraio da
soggetti delle province di Udine e Pordenone, nell'ottica di
nuove forme di alleanza tra pubblico e privato e tra profit e non
profit. Riccardi ha apprezzato i risultati del bando, rilevando come
quest'ultimo non solo abbia ampliato significativamente il suo
raggio d'azione, servendo un numero maggiore di beneficiari, ma
abbia anche innovato il modo di rapportarsi con il welfare di
comunità, "dimostrando concretamente come un approccio innovativo
e cooperativo possa non solo rispondere alle esigenze immediate
delle persone ma anche costruire le basi per un futuro più equo e
inclusivo. Questo metodo di lavoro rappresenta un modello per
altre iniziative regionali e nazionali, dimostrando che il vero
cambiamento avviene quando le istituzioni lavorano assieme per il
benessere collettivo". Il presidente della Fondazione Friuli Giuseppe Morandini -
intervenuto assieme alla direttrice regionale Veneto est e Friuli
Venezia Giulia di Intesa Sanpaolo Francesca Nieddu - ha
confermato come assieme alla Regione sia stato possibile
sostenere attività che hanno puntato all'inserimento e
all'inclusione attraverso sport, lavoro e scuola, ad acquisire
dotazioni tecnologiche innovative, a rendere diffuso l'uso di
moduli di sollievo per le famiglie. I progetti sostenuti dal 2020 al 2022 hanno indirizzato gli
sforzi nei confronti dei familiari caregiver e il numero di
beneficiari è passato nel triennio da 110 a 230 per ogni
progetto. Anche la partecipazione dei volontari è aumentata:
mediamente sono stati 11 nel 2020 e 15 del 2022, ha spiegato il
consulente scientifico Luca Bianchi, che ha illustrato anche i
risultati finali della ricerca triennale svolta per conto
dell'istituto Jacques Maritain su impatti e cambiamenti generati
dalla Fondazione Friuli attraverso i finanziamenti del bando.
ARC/EP/al
Welfare: Riccardi, Terzo settore cardine per metodo risposta a bisogni