Commercio: Bini, nuova legge riduce costi e burocrazia per imprese
Riduzione di circa 10mila atti ormai obsoleti per gli Sportelli
unici per le attività produttive Trieste, 3 feb - "L'aggiornamento della legge sul commercio
chiude la stagione degli aggravi inutili e si riaprono le
saracinesche. Attraverso questa norma, che pone le basi per la
prossima riforma del settore, semplifichiamo la vita di quasi
45mila imprese del Friuli Venezia Giulia che possono dedicarsi
maggiormente alla propria crescita e meno alle lungaggini
burocratiche". È questo il pensiero espresso dall'assessore regionale alle
Attività produttive e turismo Sergio Emidio Bini dopo
l'approvazione a larga maggioranza da parte del Consiglio
regionale della legge 181 'Modifiche alla legge regionale 29 del
5 dicembre 2005'. Ringraziando gli uffici regionali per il lavoro svolto
l'assessore ha voluto rimarcare che "la definizione di questo
provvedimento ha preso il via da un attento e approfondito lavoro
di concertazione con gli enti locali, le associazioni di
categoria e l'Anci e si è arricchito di importanti contributi
grazie all'operato delle Commissioni consiliari. Si tratta
dell'ennesima dimostrazione di come in Friuli Venezia Giulia
l'attenzione alle esigenze dalle nostre comunità e ai benefici
per la collettività sia prevalente rispetto alle posizioni
puramente ideologiche". "Con l'entrata in vigore di questa legge assicuriamo alle imprese
un'effettiva riduzione dei tempi e dei denari necessari per poter
lavorare - ha confermato Bini -. Un'azione di sburocratizzazione
che si traduce immediatamente in uno sgravio di circa 10mila atti
ormai obsoleti per gli Sportelli unici per le attività produttive
riguardanti, dato che la norma non necessita di regolamenti
attuativi per essere applicata". La norma semplifica le procedure a carico delle imprese per
l'inizio, il subentro e la cessazione dell'attività, inoltre
definisce nuove modalità di vendita e somministrazione, come
l'home food e l'home restaurant e supera definitivamente
l'obbligo per le aziende di comunicare l'avvio dell'attività di
commercio elettronico. Aprire un sito di e-commerce è quindi
divenuto più semplice e sono state snellite le procedure
burocratiche legate alle vendite promozionali e di liquidazione,
senza toccare le vendite di fine stagione. La norma interviene
anche in merito al commercio su aree pubbliche, fornendo alle
amministrazioni comunali dei criteri di riferimento senza
intaccare la loro autonomia. Bini ha sottolineato che "si tratta di interventi importanti,
soprattutto considerando i 'numeri' del terziario in Friuli
Venezia Giulia: 44.547 imprese, ovvero il 66 percento di quelle
extra agricole, che danno lavoro a 193mila persone, generando 17
miliardi di euro di valore aggiunto. Un sistema, quello del
Friuli Venezia Giulia, ha dimostrato una maggiore capacità di
resilienza e di resistenza rispetto al resto del Paese di fronte
alle crisi internazionali, testimoniate anche dalla buona
propensione ad investire delle nostre imprese".
ARC/MA/pph
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