Webinar progetto 'Alunni "difficili" in classe: indicazioni
teoriche e strategie operative'
Udine, 28 nov - "Esprimo soddisfazione e ringrazio l'Ufficio
scolastico regionale per aver colto il senso di ciò che abbiamo
inserito nella riscrittura della legge regionale sull'istruzione.
Se è vero che possiamo, attraverso le norme, offrire al sistema
scolastico gli strumenti per agire al meglio, è altrettanto vero
che solo grazie alle indicazioni del mondo della scuola riusciamo
a capire in modo più mirato su quali fronti e con quali modalità
intervenire".
Lo ha detto l'assessore all'Istruzione del Friuli Venezia Giulia,
Alessia Rosolen, portando il saluto al primo webinar di avvio del
progetto 'Alunni "difficili" in classe: indicazioni teoriche e
strategie operative' finanziato dalla Regione e finalizzato ad
interventi a favore degli alunni con bisogni educativi speciali
(Bes) e con disturbi specifici di apprendimento (Dsa).
Si tratta di un progetto biennale, del costo complessivo di 80
mila euro, che si attua attraverso una convenzione stipulata tra
Regione Fvg, Ufficio scolastico regionale, l'Agenzia regionale
per il diritto allo studio (Ardis) e una rete di scuole composta
da 8 istituti comprensivi: Divisione Julia di Trieste (capofila)
Marco Polo di Trieste, Giovanni Randaccio di Monfalcone, Livio
Verni di Fogliano Redipuglia, l'Ic di Gonars, di Palmanova, di
Sacile e di Pordenone-Torre. Saranno coinvolti alunni,
insegnanti, dirigenti e personale scolastico.
Nel suo intervento, Rosolen ha posto l'accento su due
considerazioni: da un lato l'importante numero di giovani docenti
entrati in ruolo nella scuola che hanno bisogno di confrontarsi
sulla didattica inclusiva e, dall'altro, una tipologia di nuovi
alunni che risentono delle difficoltà degli ultimi anni, legate
in particolare all'emergenza sanitaria da Covid-19.
"Solo dalle relazioni, dall'ascolto e dall'individuazione di
metodologie che possano permettere a tutti di rientrare a pieno
titolo e con le stesse potenzialità nel sistema scolastico
possiamo definire i nostri obiettivi" ha aggiunto l'esponente
della Giunta Fedriga ricordando come i suggerimenti che
provengono dalla scuola sono fondamentali.
"Sono orgogliosa che questi contributi siano arrivati anche per
questo progetto - ha proseguito -. Ed è attraverso questi
suggerimenti che possiamo mettere in campo tutti gli strumenti in
grado di garantire, almeno sulla carta, che tutti i ragazzi
abbiano le stesse condizioni di partenza".
Fra gli obiettivi del progetto vi è quello di offrire ai docenti
un approccio valido alla comprensione dei diversi disturbi di
comportamento e delle loro conseguenze in termini sociali,
familiari e didattici; l'acquisizione, da parte dei docenti, di
competenze che possano trovare applicazione nelle classi, con
conseguenti ricadute positive sugli alunni; la promozione in ogni
studente di un apprendimento consapevole e responsabile e un
armonico sviluppo personale oltre a far comprendere agli allievi
l'importanza di conoscere più strategie di apprendimento da
utilizzare in funzione del contesto, anche per combattere il
fenomeno della dispersione scolastica.
Il progetto coinvolgerà, in attività a favore di docenti e
alunni, 4 istituti scolastici di primo grado nel 1. anno
scolastico (2022/23) con 2 classi per istituto (per un totale di
8 classi complessive) e i restanti 4 istituti scolastici (per un
totale di 8 classi complessive) nel 2. anno (2023/24).
Il percorso formativo sarà condotto secondo un approccio
multidisciplinare: le tematiche verranno affrontate dal punto di
vista psicologico, pedagogico ed educativo, prevedendo
un'interazione con gli insegnanti. Le modalità di erogazione
saranno diversificate tra proposte a distanza ed in presenza,
assicurando modalità di reciprocità e confronto tra formatori e
formati.
Daniela Beltrame, direttore generale dell'Ufficio scolastico
regionale, ha invece evidenziato l'incremento negli ultimi anni
dei casi di alunni con bisogni educativi speciali che rendono
complessa la gestione delle classi e le motivazioni alla base del
progetto che nasce dai bisogni dei docenti rilevati dai
monitoraggi.
Si tratta di un modello che parte dal generale, viene declinato
sulle classi fino agli interventi individuali sul singolo alunno
con l'obiettivo di sperimentare una metodologia che passa
attraverso la formazione e l'applicazione pratica e i cui esiti
potranno essere diffusi come una buona pratica a livello
regionale.
ARC/LP/al