Commissario e ufficio speciale per escavo fondali
Monfalcone, 17 mag - L'accelerazione dello sviluppo,
l'attrattività e le ricadute economiche positive che deriveranno
dall'applicazione dell'importante strumento della Variante
localizzata al Piano regolatore del porto di Monfalcone sono
frutto di un lavoro di squadra svolto dalla Regione e dalle
istituzioni con buon senso ed equilibrio, a testimonianza che
quando si opera insieme, con lo stesso obiettivo e con buona
volontà si riescono a risolvere anche problemi annosi, guardando
al futuro con ottimismo.
È uno dei concetti che ha espresso questo pomeriggio il
governatore del Friuli Venezia Giulia intervenuto alla
presentazione della Variante localizzata del Piano regolatore del
porto (Prp) di Monfalcone, che aggiorna un fondamentale strumento
di programmazione e pianificazione per il miglioramento del porto
della Città dei cantieri, fermo alla fine degli anni Settanta del
secolo scorso. Presenti l'assessore regionale alle Infrastrutture
e Territorio, i referenti dell'Autorità di sistema portuale del
mare Adriatico orientale, la guardia costiera, tecnici,
funzionari e il sindaco di Monfalcone.
Nel ringraziare tutti i presenti per la loro sinergica
collaborazione, il governatore ha sottolineato che quando si fa
sistema tutti ci guadagnano in termini di traffici. Coi porti di
Trieste, Monfalcone e San Giorgio di Nogaro, con gli interporti
di Trieste, Cervignano del Friuli, Gorizia e con quelli di
Villaco e di Budapest, il Fvg fa parte di un unico sistema
portuale competitivo e attrattivo a livello internazionale ed è
capace di dare così risposte a coloro che, sempre più numerosi,
vogliono investire nella nostra regione.
Durante l'incontro, il governatore ha comunicato poi che, entro
la fine di maggio 2022, con suo decreto, provvederà alla nomina
di un commissario e all'istituzione di un ufficio speciale per
l'escavo dei fondali del porto di Monfalcone, altro annoso
problema che la Regione ha affrontato con decisione. L'iter ha
previsto un primo accordo stipulato nel 2019 tra Regione e
Autorità portuale e, il prossimo 23 maggio, il confronto di fatto
conclusivo col ministero della Transizione ecologica e con quello
Infrastrutture e trasporti.
La documentazione relativa alla Variante localizzata del Prp di
Monfalcone è stata aggiornata dalla Giunta regionale con delibera
del 13 maggio scorso. Affronta nodi importanti tra cui lo
sviluppo dei futuri traffici, l'ammodernamento e l'estensione
delle infrastrutture portuali e retroportuali, e non ultima la
gestione del delicato rapporto con le aree tutelate e di pregio
ambientale.
Diversi gli interventi previsti: una nuova banchina a mare che,
unendosi alle aree retroportuali, formerà un "terminal
multipurpose", cioè una piattaforma multiuso pensata per
accogliere traffici complementari a quelli del Porto di Trieste;
il tombamento dell'attuale darsena e la rettifica della linea di
banchina di Portorosega che, "saldandosi" col terminal, diventerà
una delle più lunghe d'Italia (il doppio di quella esistente);
una nuova cassa di colmata a mare innovativa, con finalità
ecologiche per l'avifauna.
Tenendo conto della vicinanza ai grandi corridoi stradali e
ferroviari e della sinergia con le esigenze del porto di Trieste,
la Variante prevede un incremento dell'intermodalità con
l'introduzione di un'area retroportuale per la logistica
integrata e di un nuovo scalo ferroviario.
Le proiezioni dei volumi di traffico previste per il porto di
Monfalcone prevedono una crescita significativa, specialmente
verso la movimentazione di volumi merci rotabili; si prospetta
che i traffici ro-ro, oltre a quelli di rinfuse solide, saranno i
settori per i quali il porto di Monfalcone si candida a diventare
polo strategico non solo all'interno del bacino adriatico ma di
tutto il Mediterraneo.
ARC/PT/gg
Render efetti della Variante localizzata porto di Monfalcone