Al lavoro con atenei e conservatori per accogliere 21 studenti,
ricercatori e docenti
Trieste, 4 mar - "Il Friuli Venezia Giulia si mobilita per dare
una prima risposta concreta ai giovani ucraini in fuga dalle zone
di guerra: grazie a un accordo con l'intera offerta accademica
regionale, almeno 21 tra studenti e ricercatori saranno ospiti
delle istituzioni dell'alta formazione per la continuazione del
loro percorso accademico. Ringrazio i rettori dei tre atenei e i
direttori dei conservatori di musica per la collaborazione e il
sostegno anche in questa drammatica circostanza".
Sono le parole dell'assessore regionale alla Formazione,
Istruzione e all'Università, Alessia Rosolen, che questa mattina
ha comunicato in giunta il piano di accoglienza in Regione di
studenti e docenti ucraini.
"Siamo pronti a fare la nostra parte - ha spiegato Rosolen -.
Rispondendo all'appello lanciato dal Ministero dell'Università e
della ricerca, abbiamo costruito nell'arco di pochi giorni un
piano di supporto e di accoglienza, coordinato
dall'Amministrazione regionale, che coinvolge l'Agenzia regionale
per il diritto allo studio (l'Ardis, il braccio operativo della
Regione per il diritto allo studio), le Università degli studi di
Trieste e di Udine, la Scuola internazionale superiore di studi
avanzati (Sissa), i conservatori Tomadini di Udine e Tartini di
Trieste".
"Gli atenei hanno dato disponibilità ad accogliere, per un
periodo di 6 mesi, 14 studenti che verranno selezionati sulla
base di alcuni criteri preferenziali tra cui il sesso femminile e
l'età anagrafica più giovane - ha detto ancora l'assessore -. I
conservatori, al momento, ne accoglieranno 4, con borse di studio
della durata di 4 mesi. Il Tartini di Trieste ha già inviato
richiesta alla Ukraine national Tchaikovsky academy of music di
Kiev per avere 4 nominativi di studenti da accogliere. La Sissa
offrirà, invece, 4 borse di studio o di ricerca fino a 6 mesi,
per studenti in fase avanzata del percorso di laurea o per
studenti di dottorato e assicurerà l'accoglienza di ricercatori e
docenti sulla base delle risorse a disposizione del programma
Visiting scientist".
"Dall'esenzione delle tasse universitarie agli alloggi, dal vitto
al pocket money per le spese correnti l'iniziativa accarezza i
215mila euro (valore delle borse di studio) - ha spiegato Rosolen
-. Si aggiunge poi il valore dei servizi messi a disposizione da
Ardis per i giovani ucraini che troveranno accoglienza nella
nostra Regione e che saranno ripartiti tra le sedi secondo un
piano condiviso. Non solo quindi servizi legati al diritto allo
studio, ma anche attività di accoglienza, orientamento e
inserimento nel contesto universitario, assistenza sanitaria,
corsi intensivi di italiano, mediazione e supporto psicologico".
Pronti a intervenire atenei, università, conservatori e Sissa.
"A sostegno della libertà accademica, l'Università di Trieste è
pronta ad accogliere studenti di dottorato, quale prima e
immediata forma di solidarietà concreta al popolo ucraino - ha
detto il rettore dell'ateneo giuliano, Roberto Di Lenarda -.
Questo nella convinzione che conoscenza e ricerca rappresentino,
sempre, i principali strumenti di dialogo e costruzione della
pace. Agiremo in linea con la Crui, la Conferenza dei rettori
delle università italiane, al cui interno opera la Rete delle
università per la pace, e coi principi della Rete Sar, Scholars
at risk, di cui l'ateneo di Trieste è membro attivo".
"L'Università di Udine risponde ancora una volta all'appello
lanciato a favore delle popolazioni in sofferenza, offrendo la
propria disponibilità ad accogliere dottorandi di ricerca ucraini
perché possano continuare a perseguire il loro obiettivo di
crescita scientifica e culturale - le parole del rettore
dell'ateneo friulano, Roberto Pinton -. È sostenuta in questa
iniziativa dall'amministrazione regionale ed è unita agli altri
atenei regionali e alla Crui, attraverso la rete delle università
per la pace".
"Il conservatorio di Trieste è in contatto costante coi partner
Erasmus di Kiev facendo sentire loro vicinanza - ha detto il
direttore Sandro Torlontano -. Stiamo cercando di mettere in atto
pratiche che possano facilitare il loro arrivo a Trieste". Gli fa
eco il direttore del conservatorio di Udine, Flavia Brunetto: "Da
parte nostra la massima apertura e disponibilità all'accoglienza
di studentesse e studenti ucraini, nella consapevolezza della
necessità di alleviarne le sofferenze, ritenendo cultura, arte e
dialogo valori fondanti di inclusione sociale e strumenti
imprescindibili di pace".
"Ci stiamo preparando ad accogliere studentesse, studenti e
scienziati ucraini e a sostenerli attraverso borse di studio, di
ricerca e programmi di mobilità, di concerto con
l'amministrazione e le istituzioni regionali, in segno di
solidarietà al popolo ucraino, in particolare agli studenti e
postdoc che già fanno parte della nostra comunità", ha detto,
infine, il direttore della Sissa, Andrea Romanino.
ARC/PT/pph