Udine, 6 dic - "I due interventi di rigenerazione urbana
promossi dalla Fondazione Friuli rispondono all'esigenza di
riqualificazione e valorizzazione del patrimonio esistente,
pilastro dei programmi pubblici nazionali e regionali perché
anche se più onerosa risponde a criteri di salvaguarda del
territorio: oltre che beni di pubblica utilità per i cittadini di
Udine e Pordenone i due progetti saranno importanti anche per
aumentare l'attrattività turistica nelle nostre città". Lo ha affermato il governatore del Friuli Venezia Giulia
Massimiliano Fedriga in occasione della presentazione nel palazzo
Masieri a Udine di due importanti interventi di rigenerazione
urbana che Fondazione Friuli sta sostenendo nei centri storici in
occasione del trentesimo anniversario di fondazione. Il governatore ha ringraziato la Fondazione oltre che per i due
grossi interventi anche per la quotidiana attività nel sostenere
le piccole realtà di volontariato e per il focus che la
Fondazione da sempre ha per gli investimenti in formazione, in
piena sinergia con tutte le istituzioni. "Puntare sulla formazione è un obiettivo strategico e la Regione
- ha affermato Fedriga - con Fondazione Friuli e l'Ateneo di
Udine ha da sempre condiviso l'importanza centrale che la
formazione ha per lo sviluppo non solo sociale ma anche economico
del Friuli Venezia Giulia. Ormai le grandi multinazionali
scelgono dove investire guardando a territori dove la possibilità
di reperire personale qualificato è alta. Noi dobbiamo essere
competitivi garantendo alte capacità formative ai nostri ragazzi.
La scuola e l'università non possono essere visti solo come
strumenti sociali ma devono essere intesi anche come opportunità
di crescita economica". Moderati dal direttore di Messaggero Veneto e Il Piccolo Omar
Monestier, sono intervenuti il presidente della Fondazione
Giuseppe Morandini, il rettore dell'Università di Udine Roberto
Pinton, i sindaci di Udine e Pordenone Pietro Fontanini e
Alessandro Ciriani, la project manager Paola Veronese. Morandini ha ricordato che in trent'anni l'ente ha sostenuto
13.503 interventi sociali, culturali e formativi per un totale di
erogazioni pari a 177.818.000 di euro. Il patrimonio investito è
passato dagli iniziali 136 milioni di euro agli attuali 359
milioni. Il progetto di Pordenone, la cui fine lavori è prevista entro il
2022, si inserisce negli interventi già realizzati nel centro
storico a cui la Fondazione ha contribuito negli ultimi 20 anni e
rappresenta l'ideale prosecuzione del progetto "Facciate del
Corso". A Udine l'intervento riguarda, invece, la porzione dell'ex sede
di Banca d'Italia denominata il 'Palazzetto' in via Gemona e dopo
400 anni l'edificio sarà aperto alla cittadinanza e restituito
alla fruizione pubblica. Il recupero, che prevede un investimento
di 6 milioni di euro e sarà portato a termine nel 2023,
interesserà i 3.500 metri quadrati dell'edificio distribuiti su
quattro livelli, dove saranno ricavati spazi espositivi e per
convegni, l'archivio (500 opere d'arte e un patrimonio
prestigioso di libri antichi), locali a disposizione dell'ateneo
friulano e gli uffici della Fondazione Friuli. Inoltre, sarà
aperto un passaggio di collegamento pedonale tra piazza Primo
Maggio e Borgo Gemona attraverso i giardini di palazzo
Antonini-Maseri, recentemente oggetto di un accordo sempre tra
Università, Comune e Fondazione Friuli per il loro recupero
nell'impianto originale.
ARC/EP/gg