Analizzato l'impatto del Covid da uno studio presentato in V
Commissione
Trieste, 17 giu - Aumento del numero degli escursionisti, per
lo più locali, e del pubblico neofita e più giovane ed una
generale flessione della spesa anche di oltre il 70% con una
forte gratitudine dei partecipanti per aver organizzato gli
eventi nonostante le difficoltà: sono questi i principali effetti
della pandemia sul pubblico dei festival di approfondimento
culturale, musicale e performativo che si sono tenuti in Friuli
Venezia Giulia nel 2019 e 2020.
I dati sono contenuti nello studio "Gli impatti degli eventi
culturali in Friuli Venezia Giulia: l'analisi degli scenari pre
(2019) e post (2020) Covid e il software di calcolo degli impatti
economici e fiscali" commissionato dalla Direzione Centrale
Cultura e Sport, in collaborazione con PromoturismoFVG, al prof.
Guido Guerzoni, docente del Dipartimento di Analisi istituzionale
e Managment pubblico dell'Università "Luigi Bocconi" di Milano e
presentato oggi alla V Commissione Consiliare alla presenza
dell'assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli, la quale
ha spiegato che si tratta di una ricerca che nessuna Regione
italiana ha condotto su una scala quantitativa comparabile per
numero di eventi indagati e totale dei rispondenti.
"Cultura e turismo - ha dichiarato Gibelli - sono due settori
strettamente correlati, tanto che il patrimonio culturale è tra i
primi fattori in base al quale si sceglie la destinazione delle
proprie vacanze. Ma non solo. La ricerca che è stata realizzata
dimostra ancora una volta ciò che gli studi internazionali ci
dicono da anni, e cioè che non solo il patrimonio culturale, ma
anche gli eventi possono attrarre turismo, contribuendo così ad
incrementare il Pil. In Friuli Venezia Giulia abbiamo la fortuna
di avere moltissime associazioni culturali che propongono
manifestazioni di interesse internazionale rivolte a tutte le
tipologie di pubblico. Una ricchezza che va valorizzata,
incentivata e pubblicizzata, soprattutto verso l'estero, perché
consente di arrivare ad un particolare segmento di utenti".
"Inoltre - ha detto ancora l'assessore -, ricordo che per ogni
euro di investimento pubblico, tornano nelle casse della Regione
dai 3 ai 9 euro, con il ritorno più alto nel caso di
Pordenonelegge, ai quali vanno aggiunti gli effetti gratuiti
sulla promozione del territorio".
"Questa indagine, per la quantità e la qualità di dati raccolti,
attraverso un approccio scientifico orientato a un'analisi
specifica - ha affermato l'assessore regionale alle Attività
produttive e Turismo Sergio Emidio Bini -, rappresenta dunque un
valido supporto e un prezioso strumento per l'orientamento, non
solo delle scelte strategiche della Direzione centrale Cultura,
ma anche per quella delle Attività produttive e del Turismo. La
stretta sinergia tra le due direzioni, all'interno della più
ampia programmazione regionale, di pari passo con una visione
comune e condivisa dei progetti, ha come obiettivo finale la
valutazione dell'impatto economico e l'ottimizzazione delle
risorse e degli investimenti, per migliorare l'offerta al nostro
pubblico, anche quello dei turisti. Una ulteriore dimostrazione
di ciò che abbiamo sostenuto fin da inizio mandato, ovvero che le
risorse destinate al sostegno degli eventi rappresentano un vero
e proprio investimento anche per l'economia regionale".
Lo studio ha preso in esame 16 festival tenutisi in Friuli
Venezia Giulia negli scenari pre (2019) e post (2020) Covid per
comprendere come siano stati cambiati dalla pandemia. Gli eventi
sono stati scelti dalla Direzione Centrale Cultura e Sport e da
PromoturismoFVG e comprendono 2 festival di approfondimento
culturale, 8 musicali, 1 performativo e 5 cinematografici
esistenti da almeno dieci anni. La rilevazione è avvenuta
attraverso oltre 6.000 questionari volti a indagare la
composizione dei pubblici dei festival, in particolare: profilo
anagrafico, provenienza geografica, categoria di appartenenza
(turisti, escursionisti, residenti), comportamento (canale di
accesso all'evento, tipologia di accomodation prescelta, mezzo
per raggiungere la sede del festival, profilo di spesa
giornaliera pro capite (spesa per l'alloggio, bar e ristoranti;
alimentari, bevande e take away; altri consumi culturali). Una
volta ottenuta la distribuzione del dato nel campione, turisti ed
escursionisti sono stati suddivisi tra high, medium e low
spending, a seconda della fascia di appartenenza.
Dai risultati emerge che il pubblico dei festival in Friuli
Venezia Giulia prima dell'avvento del Covid-19 ha un'età media
prevalente tra i 51 e i 65 anni (38%), arriva perlopiù dal
territorio regionale (65% del campione), ma anche da altre
regioni (21%), mentre il 14% è internazionale specialmente per i
cinematografici; risiede nelle province di svolgimento degli
eventi (52%), ma vi è anche un numero rilevante di turisti (31%)
e di escursionisti (17%). Per i turisti il 46% si attesta nella
categoria medium spending e il 23% nel low spending, per gli
escursionisti il 65% è low spending. Tutti gli eventi contano su
un pubblico affezionato: almeno il 75% dei partecipanti ha,
infatti, partecipato a più edizioni.
Passando allo scenario post Covid, aumenta il pubblico più
giovane, 32% nella fascia 21-35 anni e prevale come nell'anno
precedente le provenienza dalla regione (77%), mentre scende la
provenienza dall'estero che si è però spostata online,
soprattutto nei festival cinematografici. Aumenta anche il numero
degli escursionisti (45%) rispetto a quello dei residenti nelle
province in cui si svolgono gli eventi (39%). I turisti
rappresentano il 16% dei partecipanti e scelgono di più le
seconde case (43%) o le soluzioni low spending (26%) che
prevalgono anche tra gli escursionisti (92%). Il 70% dei
partecipanti è molto affezionato, ma vi sono anche numerosi
neofiti (30%).
Nell'ambito dello studio è stato anche predisposto un software
per il calcolo dell'impatto fiscale, economico ed occupazionale
degli eventi che sarà presentato nei prossimi giorni.
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