12 Giugno: Scoccimarro, festa doverosa che richiede inchino alle foibe
Trieste, 12 giu - "Festeggiare il 12 Giugno è un atto doveroso
per testimoniare quella che per Trieste fu la fine della Seconda
guerra mondiale; nello spirito di questa data sarebbe auspicabile
che tutti i Paesi ex jugoslavi venissero a inchinarsi alla foiba
di Basovizza, come ha fatto l'anno scorso il Presidente della
Repubblica slovena".
Sono parole dell'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente,
Energia e Sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro a margine della
celebrazione della Giornata della Liberazione della Città di
Trieste dall'occupazione jugoslava, cui ha preso parte assieme
all'assessore regionale alle Autonomie locali, Funzione pubblica,
Sicurezza, Politiche dell'immigrazione, Corregionali all'estero e
Lingue minoritarie Pierpaolo Roberti.
"Anticipo una possibile obiezione - ha aggiunto Scoccimarro -:
che anche gli italiani commisero violenze quando invasero la
Jugoslavia. E' vero, non c'è motivo di negarlo, una violenza ed
un'altra violenza si sommano, non si pareggiano; comunque la
ferocia dei partigiani di Tito a Trieste fu particolarmente
spietata".
ARC/PPH
12 Giugno: Scoccimarro, festa doverosa che richiede inchino alle foibe
L'assessore regionale Fabio Scoccimarro (primo a destra) all'alzabandiera in piazza dell'Unità d'Italia a Trieste in occasione del 12 Giugno
Foto ARC Montenero
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