Fine anno: Bini, altri 22 mln ai ristori, poi 50 mln a SviluppoImpresa
Trieste, 23 dic - Evitare l'azzeramento delle imprese e
garantire la rinascita nel 2021. Si può riassumere così la
chiusura del 2020 e l'avvio del nuovo anno nella visione
dell'assessore regionale alle Attività produttive e turismo,
Sergio Emidio Bini.
"Senza imprese non c'è lavoro, per questo la Regione ha investito
in maniera poderosa su misure di ristoro alle imprese per
superare le conseguenze del Covid, che hanno interessato una
platea di 43 mila beneficiari per quasi 50 milioni di euro" ha
detto Bini.
"Gli incentivi all'insediamento hanno generato un flusso di
investimenti di 55 milioni di euro a partire da un finanziamento
di 10 milioni. Abbiamo accresciuto, rispetto al 2019, i prestiti
del Frie (più 13,21 per cento) ed è quasi raddoppiato il totale
dei prestiti a imprese per il consolidamento finanziario, per un
importo di quasi 38 milioni di euro".
L'assessore ha ricordato anche "i fondi Por Fesr utilizzati per
19 milioni di euro in investimenti tecnologici e 6,3 milioni di
euro in Ict. Su questi fondi nel 2020 sono stati emanati tre
bandi: per l'industrializzazione, che finanzia 43 progetti con
4,3 milioni di euro; per l'innovazione, che ne ha esauditi 111
con 9 milioni; per la sicurezza anticovid che ha coperto 175
progetti con 4,8 milioni. Sempre per l'innovazione, nel 2020 sono
stati approvati sette accordi con il MiSE per 2,2 milioni di euro
che hanno attratto 41,5 milioni di investimenti privati con un
importante effetto moltiplicatore".
Il 2021 sarà l'anno della riforma economica "SviluppoImpresa".
Bini ne ha spiegato l'iter e l'evoluzione: "il Covid l'ha
rallentata, ponendoci di fronte ad altre urgenze, ma non
l'abbiamo mai abbandonata. Anzi l'abbiamo maturata e raffinata
nell'arco di questi difficili mesi. La nuova legge regionale
porrà al centro la ripartenza, caratterizzata da un modello di
business basato sulla transizione digitale verde e sulla
centralità della persona rispetto al principio della
responsabilità sociale d'impresa. La norma può contare su oltre
50 milioni di euro già stanziati per garantire l'immediata
operatività".
Infine, i ristori per le categorie rimaste maggiormente colpite
dalla pandemia.
"A gennaio - ha ricordato Bini - ci sarà la messa in campo di
un'ulteriore misura di circa 22 milioni di euro per il ristoro
delle categorie economiche colpite dalla crisi economica a
seguito del Covid. In primavera inizieremo l'iter di riforma
della legge sul commercio, che ha bisogno di un'importante
revisione dopo diversi anni dalla sua entrata in vigore".
ARC/SSA/ep
Fine anno: Bini, altri 22 mln ai ristori, poi 50 mln a SviluppoImpresa