Mobilità sostenibile: Fvg prima in Europa per acquisto mezzi elettrici
Pordenone, 11 apr - Il Friuli Venezia Giulia è impegnato
attivamente nella politica della mobilità sostenibile attraverso
la sostituzione di vecchi automezzi con altri nuovi totalmente
elettrici e con una forte incentivazione all'acquisto di vetture
di ultima generazione. L'amministrazione regionale lo ha ribadito
oggi a Roma, partecipando con l'assessore all'evento nazionale
Motus-E, organizzato per raccontare lo stato dell'arte della
mobilità elettrica in Italia.
La Regione si sta muovendo in questo senso attraverso il progetto
Interreg Muse che si pone l'obiettivo condiviso di incrementare
le competenze della Pubblica amministrazione per l'integrazione
dell'efficientamento energetico nella pianificazione della
mobilità sostenibile attraverso delle linee guida e un piano
d'azione. Inoltre, l'Amministrazione sta investendo molto nel
progetto Noemix che vede la Regione come primo ente in Europa
impegnato a sostituire 800 veicoli della Pa con oltre 500
automobili totalmente elettriche, investendo anche nella
produzione di energie rinnovabili per l'alimentazione dei mezzi.
La Regione ha quindi messo in evidenza che il compito della
Pubblica amministrazione deve essere anche quello di dare
l'esempio quando si tratta di mettere in atto cambiamenti di
grande portata. Per questo motivo l'Amministrazione Fvg ha
stanziato, per il secondo anno consecutivo, 1,4 milioni di euro
di incentivi all'acquisto di auto di ultima generazione (3mila
euro per quelle metano/benzina, 4mila euro per le ibride e 5mila
per le elettriche) ai quali andranno a sommarsi i contributi
statali. Ciò farà si che in Friuli Venezia Giulia si possa
arrivare a toccare il tetto di un maxi bonus pari a 11mila euro
per l'acquisto di veicoli elettrici e 6.500 euro per quelli
ibridi se si decide di rottamare mezzi da Euro 0 a Euro 4.
Infine, la Regione ha ricordato la volontà di dare vita agli
Stati Generali euroregionali dedicati ai cambiamenti climatici e
lo sviluppo sostenibile quale strumento per avviare un
ragionamento su ampia scala in merito a un tema che non conosce
confini amministrativi e politici.
L'intento è quello di giungere alla promulgazione di una Carta di
Trieste propedeutica ai mutamenti previsti a partire dal periodo
2030-50 nell'area alpeadriatica. Oltre al Friuli Venezia Giulia,
all'iniziativa dovrebbero prendere parte anche Veneto, Carinzia,
Stiria e le Repubbliche di Slovenia e Croazia.
ARC/AL/fc
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