Trieste e Monfalcone fondamentali nello sviluppo dei traffici lungo la Via della seta
Monfalcone, 31 gen - Il sistema portuale italiano, con le proprie specificità, va considerato come un unicum, cercando di creare un'integrazione tra i singoli territori, che ci consenta di proporsi nei vari mercati non in maniera competitiva tra le nostre diverse realtà ma con una competitività complessiva dell'Italia. In un quadro in cui si punta a ridare centralità alle rotte e ai traffici sul Mediterraneo.
Lo ha detto oggi a Monfalcone il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, che ha compiuto un sopralluogo al porto per poi visitare lo stabilimento di Fincantieri, accompagnato, dall'assessore regionale Pierpaolo Roberti, dal prefetto di Gorizia Massimo Marchesiello, dal sindaco di Monfalcone Anna Maria Cisint, dal presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Orientale Zeno D'Agostino, dal presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia Antonio Paoletti e dal comandante della capitaneria di Porto, Maurizio Vitale.
"I porti italiani hanno bacini di utenza specifici e diversi. Più riusciamo a valorizzare a massimizzare questi bacini in una logica integrata, più saremo in grado di recuperare traffici e che altrimenti arriverebbero in scali non italiani", ha spiegato il viceministro, aggiungendo che "questo garantisce anche allo Stato maggiori entrate, quindi di trovare le risorse necessarie per fare la flat tax, elemento che potrebbe consentire all'industria italiana di ripartire".
"Oggi i porti italiani generano circa 13 miliardi di entrate. Pensare di poterle aumentare nei prossimi anni di 5-8 miliardi non è impossibile. In prospettiva i traffici nel Mediterraneo avranno un grande incremento sia sulla parte commerciale, specie sulle rotte con il sud est asiatico, che su quella crocieristica. Quindi oggi l'Italia si gioca tantissimo sul mare e sulla sua capacità di fare sistema e sulla sua logistica. Lo sforzo di tutti deve essere quello di dialogare, non di contrapporsi".
Riferendosi più specificamente ai porti di Trieste e Monfalcone, il vice ministro ha parlato di realtà fondamentali, protagoniste nei traffici con l'est Europa, con nord est italiano - che è un grande motore di sviluppo economico e di innovazione- nella prospettiva della via della seta con il sud est asiatico. "Grazie anche ad una capacità ferroviaria particolarmente rilevante e alla presenza di interporti, secondo me in prospettiva si potranno sostituire attracchi in mar Baltico piuttosto che nei mari del nord", ha affermato.
Riguardo infine a Fincantieri, nel cui stabilimento è stato accolto tra gli altri dai direttori generali Alberto Maestrini e Pier Francesco Ragni, Rixi ha parlato di una delle aziende su cui il Governo punta, in un mercato in forte espansione. Annunciando un progetto di potenziamento della cantieristica navale e augurandosi in proposito che Fincantieri investa di più sui cantieri italiani, il viceministro ha sottolineato che "in un momento in cui il settore navale si espande dobbiamo continuare a investire sull'eccellenza e fare in modo che il nostro know how ci possa consentire di crescere negli anni". La visita del vice ministro si è quindi conclusa all'Azienda speciale per il Porto di Monfalcone della Camera di commercio della Venezia Giulia, con un incontro con i componenti del Comitato consultivo. ARC/PPD/ep