Salute: Fedriga-Riccardi, con riforma basta a scelte imposte
"Informatizzazione deve far correre i dati e non le persone"
Trieste, 12 ott - "Un modello di cambiamento della sanità
regionale che è il risultato di un reale confronto con il
territorio e con gli operatori del settore a testimonianza del
cambio di passo messo in atto da questa Amministrazione, rispetto
ad un passato nel quale le decisioni sono state calate dall'alto
generando i problemi che oggi ci troviamo ad affrontare".
Lo hanno detto oggi a Trieste il governatore del Friuli Venezia
Giulia, Massimiliano Fedriga, e il vicegovernatore con delega
alla Salute, Riccardo Riccardi, illustrando alla stampa il ddl,
approvato in mattinata dalla Giunta, volto a riformare la
governance sanitaria regionale ponendo mano alle criticità
manifestate negli ultimi anni dopo l'approvazione della legge
17/2014 "che non ha raggiunto molti degli obiettivi che si era
data per potenziare efficacemente i servizi, specie territoriali,
valorizzare la rete degli ospedali e assicurare ai cittadini cure
efficaci, sicure e di alta qualità".
"Siamo partiti - hanno detto Fedriga e Riccardi - da due idee, di
cui una improntata alla separazione tra ospedale e territorio,
sulla quale c'era una condivisione importante all'interno della
maggioranza. Una scelta che, applicata al nostro sistema
sanitario stressato dai danni causati dalla cattiva applicazione
della precedente riforma, avrebbe rischiato di far collassare
l'intera struttura. Un allarme, questo, lanciato dagli operatori
a cui non siamo rimasti insensibili, coerentemente a
un'impostazione sinceramente votata al dialogo e all'ascolto".
In 17 articoli il ddl disegna il nuovo assetto istituzionale che,
prima di tutto, indica (all'art.2), precise finalità che vanno
dal miglioramento della presa in carico dei pazienti, garantendo
la continuità dei percorsi assistenziali, al complessivo
rafforzamento della qualità dell'assistenza sia ospedaliera sia
territoriale, anche sviluppando il ruolo dei distretti.
Nel dettaglio è previsto, come hanno spiegato Fedriga e Riccardi,
una mutazione dell'assetto complessivo, destinato ora a ruotare,
innanzitutto, su un ente denominato Azienda regionale di
coordinamento per la salute (Arcs) in grado di assicurare la
duplice finalità di garantire il supporto alla direzione centrale
e alle aziende sanitarie nel governo del sistema e di coordinare
e dare attuazione ai servizi condivisi (quali acquisti
centralizzati di beni e servizi, gestione accentrata di funzioni
amministrative, valutazione dell'impatto di innovazioni e
investimenti).
"Funzioni importanti - hanno sottolineato i vertici della Giunta
- che, nell'esperienza di questi anni, sono mancate".
Ad affiancare questa struttura, che avrà sede a Udine, vi saranno
tre aziende di area vasta (Friuli occidentale, Friuli centrale,
Giuliano Isontina) le quali "dovranno ricomporre l'omogeneità dei
territori di riferimento, comprendendo al loro interno sia l'area
territoriale che quella ospedaliera a garanzia di quella
auspicata integrazione che - hanno ribadito Fedriga e Riccardi -
una parte largamente maggioritaria degli attori del sistema, in
ogni sede, ha richiesto e valutato come elemento strategico".
All'interno di questa operazione di riassetto i due istituti di
ricovero e cura a carattere scientifico Cro di Aviano e Burlo
Garofolo di Trieste completano l'articolazione della rete
ospedaliera regionale.
La nuova architettura del sistema prevede anche l'intento preciso
di rafforzare il rapporto con le autonomie locali (con le
Conferenze dei sindaci ad esprimere i bisogni di salute delle
popolazioni), investire sul sociale e sul sociosanitario per
prevenire il ricorso inappropriato alle strutture sanitarie e
sviluppare la collaborazione con le Università, "nel rispetto dei
reciproci interessi ed esigenze".
Il ddl indica inoltre precise disposizioni attuative, stabilendo
che con decorrenza 1 gennaio 2019 decadono gli incarichi in
essere negli attuali enti del servizio sanitario e vengono
nominati per 12 mesi il commissario dell'Arcs, il commissario
unico di Asuits e dell'Azienda sanitaria n.2, il commissario
unico dell'Asuiud e dell'azienda 3. Saranno i commissari
straordinari a elaborare gli atti di organizzazione e di
funzionamento delle nuove aziende.
Fedriga e Riccardi hanno infine evidenziato come il risparmio di
risorse previsto non comprenda solo quello derivato
dall'abbassamento del numero delle Aziende e dal relativo taglio
delle figure manageriali, ma anche dai costi burocratici che la
futura Arcs andrà a ridurre prendendosi in carico
l'organizzazione di procedure che oggi sono moltiplicate per
otto, "consentendo in questo modo alle Aziende di occuparsi meno
delle carte e più delle persone".
ARC/GG-PPD/fc
Conferenza stampa Fedriga/Riccardi su riforma sanitaria