Grado, 31 gen - Il convegno è stato aperto dal sindaco di
Grado, Silvana Olivotto, la quale aveva ringraziato la Regione
per avere scelto la località balneare quale sede del progetto:
"si tratta di un'iniziativa - ha detto - che offre nuova linfa
all'economia turistica locale".
Quindi, Roberto Della Torre, direttore centrale dell'Ambiente e
Lavori Pubblici, e Francesco Forte, direttore del servizio
Politiche Comunitarie della direzione centrale Relazioni
Internazionali, Comunitarie e Autonomie Locali, hanno introdotto
l'illustrazione del progetto, del quale è in atto la prima fase:
quella che prevede la verifica concreta della disponibilità di
risorse idriche geotermiche nel sottosuolo lagunare.
Il pozzo, come ha spiegato Tiziano Tirelli, direttore del
servizio Geologico della direzione Ambiente e Lavori Pubblici, si
sta scavando (oggi ha raggiunto 530 metri di profondità) nella
zona più occidentale dell'isola di Grado, sulla spiaggia, nei
pressi del canale navigabile di accesso alla laguna.
Se le ricerche in profondità daranno esito positivo, ovvero si
raggiungerà il bacino d'acqua calda alla temperatura di circa
cinquantacinque gradi, saranno poi realizzati impianti per il
teleriscaldamento di edifici di proprietà del Comune.
E' stato calcolato che sarebbe possibile prelevare dal sottosuolo
(senza intaccare l'ecosistema sotterraneo in quanto è prevista la
successiva reimmissione dell'acqua nelle falde), ventidue litri
d'acqua al secondo alla temperatura di 55 gradi.
Ciò permetterebbe una produzione stimata annua di circa due
megawatt di energia. Ossia, consentirebbe di risparmiare circa
1700 tonnellate di petrolio l'anno per il riscaldamento:
l'equivalente di ottomilaottocento barili di greggio.
Quella avviata dal progetto della Regione a Grado rappresenta una
metodologia innovativa nel quadro delle ricerche sulla geotermia,
tanto che, in un'altra occasione, la Regione Toscana ha indicato
il Friuli Venezia Giulia quale capofila delle iniziative in
questo settore.
Ma il risultato maggiormente significativo emerso dai lavori del
convegno, al quale è seguita una visita al cantiere dove si sta
scavando il pozzo, come ha evidenziato Tirelli, è rappresentato
dalla folta partecipazione di rappresentanti degli operatori, a
significare l'elevato interesse del mondo economico locale per
l'argomento in questione.
Nel corso delle assise hanno relazionato, su argomenti
prettamente tecnici, Raffaele Cataldi e Giorgio Buonasorte,
dell'Unione Geotermia Italiana, sul Manifesto della geotermia e
la valorizzazione delle risorse a bassa temperatura; Rinaldo
Nicolich e Bruno Della Vedova, dell'Università di Trieste,
sull'esistenza delle acque calde nella pianura friulana e sulle
possibilità di sviluppo correlate; e Ladislaus Rybach, presidente
dell'International Geothermal Association, sull'energia
geotermica in Europa.
ARC/Carlo Morandini