Udine, 9 nov - Rispettare, e incoraggiare, le identità
regionali e il principio di sussidiarietà, in particolare dando
alle Regioni la responsabilità e i mezzi finanziari per
progettare e controllare le politiche che hanno un impatto sulle
identità regionali, come quelle sulla protezione delle lingue
minoritarie, in quanto sono le Regioni che meglio possono
garantire la loro protezione e promozione.
Riconoscere che l'identità regionale e il principio di
sussidiarietà sono fattori chiave nello sviluppo di regioni coese
e forti; dunque nuove realtà regionali non dovrebbero essere
generate solo sulla base di considerazioni statistiche ma
dovrebbero anche rispettare le esistenti identità regionali.
Riconoscere e fornire supporto al ruolo delle Regioni nella loro
azione di sviluppo (in aggiunta alle esistenti identità
nazionali) di un'identità europea basata su di un comune rispetto
per i diritti umani, la libertà, la democrazia, l'eguaglianza
(inclusa l'eguaglianza di genere), la legalità, il pluralismo, la
non discriminazione, la tolleranza, la giustizia, la solidarietà,
la giustizia sociale, i poteri condivisi, la sussidiarietà e la
diversità.
Ridurre la capacità della Commissione europea di utilizzare la
politica degli aiuti di Stato per limitare il sostegno accordato
dalle Regioni alle loro politiche nel campo della cultura, dei
mezzi di comunicazione e dell'educazione; ciò anche per quanto
riguarda gli accordi internazionali commerciali, come ad esempio
le negoziazioni GATS. Allo stesso tempo devono essere rispettate
le obbligazioni derivanti dalla Convenzione dell'UNESCO sulla
protezione e la promozione della diversità delle espressioni
culturali.
Sono dunque quattro le "richieste" formulate nella "dichiarazione
di Udine" dell'Assemblea delle Regioni d'Europa presieduta da
Riccardo Illy, che oggi sono state approvate dai delegati ARE per
essere trasmesse alle istituzioni comunitarie e ai Governi
nazionali.
Nel documento, che rimarca il ruolo delle Regioni per il
consolidamento di identità forti in Europa, viene in particolare
sottolineato che Regioni "forti", fiere delle loro identità (di
cui intendono elevarne il potenziale), contribuiscono a un'Europa
forte e vitale, più competitiva e attrattiva nel contesto
globale. Se Regioni forti emergono da identità regionali forti (e
una forte identità nazionale può essere un fattore nella
costruzione di Paesi forti) così un'Europa forte richiede un
chiaro senso dell'identità europea.
La creazione di una tale identità contribuirà a migliorare la
legittimità democratica della Ue e a incrementare la
partecipazione dei cittadini alla vita europea.
Affinché l'identità europea possa emergere con successo si deve
quindi tener conto della diversità delle identità regionali. Solo
coltivando e proteggendo le tante identità che esistono in Europa
saremo capaci - sottolineano infine le Regioni dell'ARE - di
preservare la diversità che contraddistingue l'Europa e che
rappresenta il "nostro vantaggio competitivo". La diversità che
emerge dalla conservazione e dall'integrazione delle identità è
il miglior strumento per l'innovazione e per la crescita
economica, sociale e culturale dell'Europa.
ARC/RM
Riccardo Illy (Presidente Regione Friuli Venezia Giulia e Presidente ARE) e Josè Manuel Barroso all'assemblea generale dell'Assemblea delle Regione d'Europa - ARE - a Udine. (Udine 09/11/07)
Riccardo Illy (Presidente Regione Friuli Venezia Giulia e Presidente ARE) e Josè Manuel Barroso all'assemblea generale dell'Assemblea delle Regione d'Europa - ARE - a Udine. (Udine 09/11/07)