Economia: Fedriga, Fvg ecosistema ideale per crescita del farmaceutico
Trieste, 30 set - "Il Friuli Venezia Giulia si conferma un
ecosistema ideale per l'industria farmaceutica grazie alla sua
vocazione alla ricerca, all'innovazione e all'interlocuzione
sistemica pubblico/privato. Una vocazione al settore che
l'Amministrazione regionale ha promosso sotto il profilo
normativo, organizzativo e finanziario: con questi presupposti ci
candidiamo a essere ancora più attrattivi". Lo ha detto il governatore Massimiliano Fedriga che oggi ha
incontrato nella sala Multimediale del Palazzo della Regione i
rappresentanti dell'industria nazionale del farmaco guidati dal
presidente di Farmindustria Marcello Cattani. A fianco di Fedriga
erano presenti gli assessori alla Ricerca Alessia Rosolen, alla
Salute Riccardo Riccardi e alle Attività produttive Sergio Emidio
Bini. Cattani ha evidenziato che oggi l'industria farmaceutica è il
primo settore italiano nel saldo commerciale sia in Italia sia in
Europa: settore che nel nostro Paese investe 4 miliardi ogni anno
in ricerca e sviluppo e il cui export ha segnato nell'ultimo anno
una crescita del 30 per cento. L'utilità del confronto è stata apprezzata da entrambe le parti e
ha avuto una seconda sessione ampliata alla Conferenza della
Regioni e delle Province autonome di cui Fedriga è presidente. Sulla dimensione del Friuli Venezia Giulia si è soffermata
Rosolen: "Contiamo 170 imprese attive nelle Scienze della vita,
con 4.700 addetti e 900 milioni di fatturato prodotto. Quaranta
enti di ricerca, tre parchi scientifici, tre università e un
cluster rappresentano un patrimonio innervato da accordi con i
ministeri e cospicui investimenti regionali in infrastrutture,
capitale umano e progetti". Riccardi ha descritto "una regione, piccola ma capace di
assicurare i livelli essenziali di assistenza, rispettare i
parametri e garantire sviluppo nella promozione della salute, con
le università compenetrate in due aziende sanitarie e due Irccs
d'eccellenza (Cro e Burlo). Siamo impegnati a trasformare i punti
critici in opportunità virtuose: la marginalità geografica - così
l'assessore - ha incentivato il potenziamento di reti e strumenti
immateriali, mentre l'alto indice di anzianità della popolazione
sta accelerando il ripensamento del modello europeo, con un
bilanciamento verso le cronicità rispetto agli schemi
ospedalocentrici". "Il Friuli Venezia Giulia è una Regione fortunata perché solida
dal punto di vista economico e patrimoniale e ciò le permette di
mettere in campo risorse importanti - ha osservato Bini -: per la
sola innovazione dal 2018 abbiamo investito 150 milioni. Abbiamo
attivato politiche per trattenere le imprese che ci sono già e
per attrarne di nuove, con linee di finanziamento spinte a fondo
perduto e un ricorso sistematico ai fondi di rotazione. I nostri
consorzi non si occupano solo della gestione di aree industriali,
ma sono veri e propri erogatori di servizi a vantaggio delle
aziende insediate e dei lavoratori, mentre per le startup - ha
concluso Bini - siamo prima regione in Italia in relazione al
numero di abitanti".
ARC/PPH/ma
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