Salute: Riccardi, progetto Benessere digitale segna salto culturale
Trieste, 22 set - "Il progetto della Regione che punta al
benessere dei bambini e degli adolescenti rispetto all'utilizzo
degli schermi digitali è la risposta a un fenomeno importante che
riguarda i più piccoli, ma che investe tutta la società,
interessata a un salto di qualità culturale verso migliori
condizioni di salute, a cominciare dai più fragili, nel quale
sono in gioco molti soggetti e in cui l'ospedale non è la
soluzione a tutti i problemi". È il pensiero dell'assessore regionale alla Salute e alle
Politiche sociali Riccardo Riccardi che ha commentato così a
Trieste l'illustrazione del progetto coordinato dall'Irccs Burlo
Garofolo e per il quale sono stati stanziati in legge di
Stabilità regionale 150 mila euro (100mila euro per il 2025 e
50mila per il 2026). Dai monitoraggi di sorveglianza Zerodue, come ha riferito il
dottor Luca Ronfani, emerge che il 3,8% dei bambini tra i 2 i 5
mesi è già esposto agli schermi tra un'ora e due ore al giorno.
L'incidenza più alta riguarda genitori più giovani, stranieri, di
livello culturale inferiore e in condizioni economiche più
disagiate. Il programma Okkio alla salute segnala che il 34% dei
bambini trascorre più di due ore al giorno davanti al televisore,
i tablet o il cellulare (dato questo regionale, rispetto al 45%
nazionale), percentuale che sale all'82% nel fine settimana.
Secondo il monitoraggio HBSC, infine, ben il 44,8% degli
adolescenti di 15 anni passa più di due ore al giorno davanti a
pc/tablet/ cellulare per stare sui social network. Gli effetti dell'esposizione agli schermi nei più piccoli sono
noti: un sonno più breve e meno ristoratore, l'affaticamento
oculare e la miopia, minor attività fisica, ritardi
nell'acquisizione del linguaggio, ansia e depressione.
Il progetto regionale sul Benessere digitale si articola in una
serie di azioni: il mantenimento e la valorizzazione della rete
dei pediatri di famiglia e la formazione del personale sanitario,
del personale educativo 0-6, degli operatori del sistema
bibliotecario e dell'educazione. La bontà dei suoi risultati sarà
misurata da una ricerca/valutazione di impatto cui seguirà un
piano di comunicazione generale. Cinque gli obiettivi, illustrati
dal dottor Marco Grollo: dare ai genitori informazioni corrette,
fornire loro alternative ai comportamenti schermo-correlati,
creare una rete di esperti di educazione digitale, conseguire un
cambiamento culturale che porti dalla logica dell'anticipo
digitale alla logica della gradualità e, soprattutto, rimettere
al centro il benessere del bambino. "Il problema - ha osservato ancora Riccardi - non è solo
infantile o adolescenziale, ma investe anche le altre fasce d'età
tra cui gli anziani: le esposizioni errate allo schermo
significano e si correlano a solitudini, esclusioni e dipendenze.
Dobbiamo quindi tenere sempre presente che sono i più deboli e i
più fragili coloro cui devono guardare le attivazioni di
programmi e reti di salute come l'esperienza regionale avanzata
sul Benessere digitale: un progetto che ora parte e che siamo
certi darà risultati".
ARC/PPH/al
Salute: Riccardi, progetto Benessere digitale segna salto culturale