Udine, 16 lug - "Stiamo costruendo grandi infrastrutture e
strumenti per la digitalizzazione della Pubblica amministrazione,
ma non abbiamo gli autisti in grado di guidarle. Una volta spento
il Pnrr rischiamo una dispersione dei progetti avviati che devono
invece essere messi a disposizione anche negli anni futuri. Per
questo è necessario personale qualificato nei Comuni e una più
ampia alfabetizzazione dei cittadini".
È questa la metafora utilizzata dall'assessore regionale ai
servizi informativi Sebastiano Callari che stamattina è
intervenuto, in video collegamento con Roma, alla "Mappa dei
Comuni digitali", evento di presentazione del primo rapporto
sullo stato della digitalizzazione finanziata dal Pnrr e promosso
dal Dipartimento per la trasformazione digitale (DTD) e da Anci.
Callari ha partecipato in qualità di Coordinatore vicario della
Commissione per l'Innovazione tecnologica e la digitalizzazione
della Conferenza delle Regioni e pertanto ha portato
all'attenzione della platea, tra cui era presente il
sottosegretario con delega all'innovazione Alessio Butti che
coordina il DTD, i risultati positivi della collaborazione tra
istituzioni, ma anche le varie disparità a livello nazionale
nella trasformazione digitale.
"Solo il 40% dei cittadini può vantare delle reali competenze
digitali e addirittura solo un terzo della popolazione sa
navigare su Internet" ha osservato Callari, aggiungendo che
"sulla misura 1.7.2 che riguarda l'attivazione dei Centri di
facilitazione digitale il Pnrr ci impone di raggiungere almeno 2
milioni di persone nella formazione ai servizi digitali della
pubblica amministrazione, in particolare nei Comuni. Su questo
fronte le regioni del Sud, come Basilicata e Puglia, hanno già
raggiunto oltre il 95% degli obiettivi, mentre regioni del Nord
come la Lombardia sono attorno al 15%. Entro settembre è
necessario raggiungere il 55% del target a livello nazionale e
quindi va impressa un'accelerazione. Il Friuli Venezia Giulia ha
raggiunto il 53% e contiamo quindi di superare abbondantemente il
55% entro fine settembre".
Callari ha poi ricordato l'investimento di 20 milioni di euro
messi a disposizione dal Dipartimento per avviare casi d'uso
dell'Intelligenza artificiale "necessari ad ottenere progetti
concreti che si calino nella realtà della Pubblica
amministrazione. Sul tema dell'Intelligenza artificiale, con le
risorse del Dipartimento il Friuli Venezia Giulia insieme a
Toscana, Emilia Romagna e Sardegna sta sviluppando un sistema per
la sicurezza nei cantieri e per la resilienza nei territori in
caso di calamità naturale".
Quanto ai dati presentati nel corso della mattinata, dal rapporto
emerge che nei Comuni italiani il Responsabile per la
trasformazione digitale (RTD) nel 65,1% dei casi è un ruolo
svolto da un apicale di altra area o servizio, spesso con profilo
amministrativo. I Comuni ritengono essenziale la sicurezza
informatica, mentre indicano come secondaria, soprattutto nelle
realtà più piccole, acquisire servizi di Intelligenza artificiale
e di block chain.
Le barriere alla trasformazione digitale sono indicate nella
disponibilità di future risorse economiche in parte corrente per
la gestione dei servizi digitali e nella carenza di risorse umane
qualificate (che sono anche le più difficili da trattenere,
soprattutto nelle città più grandi dove si registra una maggiore
migrazione del personale tecnico specializzato verso il mondo del
lavoro privato).
Il 96% dei Comuni ha avviato la migrazione al cloud, per un
valore dei progetti di 697 milioni di euro, il 68% dei Comuni ha
completato la migrazione al cloud.
Infine, sono 5.890 i Comuni che hanno partecipato agli avvisi per
l'implementazione di Spid e CIE, l'80% dei Comuni ha partecipato
ad avvisi per l'app IO e PagoPA; 4.500 Comuni sono pronti ad
inviare digitalmente notifiche a valore legale di PSID e CIE e
sono 6.579 i Comuni che stanno riprogettando il proprio sito web
secondo i criteri uniformi previsti da Designers Italia.
ARC/SSA/gg
L'assessore regionale ai Servizi informativi Sebastiano Callari