Presentati i risultati della struttura rilanciata dal professor
Murena
Trieste, 23 giu - "Ci troviamo di fronte a un esempio positivo
di come, in sanità, servano decisioni coraggiose e tempo per
vedere i risultati, e l'efficienza e le performance di questa
struttura lo dimostrano. Questa impostazione è la stessa che
stiamo cercando di applicare a tutto il sistema, non senza
incontrare resistenze, spesso interne, motivate a volte dalla
difesa di anacronistiche rendite di posizione".
Lo ha detto oggi a Trieste l'assessore regionale alla Salute,
Riccardo Riccardi, intervenendo nel corso della presentazione
dell'attività ortopedico-traumatologica e scientifica della
Clinica Ortopedica e Traumatologica dell'Azienda Sanitaria
Universitaria Giuliano Isontina, diretta da Luigi Murena, il
quale ha condotto un processo di riorganizzazione e di rilancio
che ha portato la struttura a livelli di eccellenza.
"I risultati che presentiamo oggi - ha spiegato Riccardi -
rappresentano un modello da replicare: non solo per contrastare
la mobilità passiva (fuga di pazienti verso altre regioni), ma
anche come metodo di razionalizzazione del sistema".
Il rappresentante della Giunta regionale ha quindi riaffermato il
concetto che, quando aumenta la casistica e il numero degli
interventi, ciò va anche a beneficio della sicurezza e si
ottengono esiti migliori per i pazienti, sia in termini di cura
che di sopravvivenza, e si rende il sistema sanitario più
attrattivo anche per i professionisti.
"Oggi, infatti, il grande tema è questo: i giovani medici e
operatori sanitari scelgono le strutture dove possono
confrontarsi con casi significativi. Se continuiamo a frammentare
i percorsi, è evidente che non andiamo nella direzione giusta",
ha rilevato Riccardi.
"In questo contesto - ha sottolineato l'assessore regionale - va
detto che i cittadini sono spesso più avanti delle discussioni
che avvengono nei Consigli comunali, nelle commissioni e in
Consiglio regionale. Così come certi contestatori, magari ex
protagonisti del sistema sanitario, che oggi sembrano avere
soluzioni pronte per tutto: ma quando erano a gestire e ad
amministrare le strutture sanitarie, queste ricette dove stavano?"
"Però poi - ha continuato l'assessore - sono i risultati a
parlare, come in questo caso: pensiamo, ad esempio, all'attività
di urgenza e al trattamento del femore svolto in questa clinica
di Asugi entro 48 ore negli over 65. Un dato importante rispetto
ai rischi di mortalità legati a questo tipo di frattura nei
soggetti fragili".
Infine, Riccardi ha ribadito che la razionalizzazione "che stiamo
portando avanti non significa chiudere ospedali - che, peraltro,
sono molto diversi tra loro e non si possono gestire allo stesso
modo - ma significa mettere ordine, migliorare l'efficienza e
rendere il sistema pubblico più efficace erogando un servizio
migliore ai cittadini".
ARC/GG/al
Da sinistra, il rettore di UniTs Roberto Di Lenarda, il direttore generale di Asugi Antonio Poggiana, l'assessore Riccardo Riccardi e il professor Luigi Murena.