Trieste, 7 mag - "I numeri presentati oggi offrono un quadro
preciso e complessivo della molteplicità dei fronti su cui è
necessario intervenire per dare una risposta unica alle esigenze
legate alla famiglia, in relazione ai rapidi cambiamenti che
caratterizzano la società di oggi. Per questo è fondamentale
costruire reti di collaborazione in cui ogni soggetto coinvolto
faccia la propria parte. La nostra regione si trova di fronte
alla sfida di rendere sempre più qualificato il lavoro di chi si
occupa dei nostri affetti più cari".
Con queste parole l'assessore regionale al Lavoro, Alessia
Rosolen, ha portato i saluti di apertura al convegno "Il lavoro
domestico in Italia e in Friuli Venezia Giulia", svoltosi questa
mattina nel palazzo della Regione a Trieste.
Nel corso dell'incontro è stato presentato il rapporto annuale
sul lavoro domestico pubblicato dall'Osservatorio nazionale
Domina (l'associazione nazionale delle famiglie dei datori di
lavoro domestico) e i dati relativi alla situazione regionale
elaborati dall'Osservatorio regionale del mercato del lavoro e
delle politiche attive.
Rosolen ha posto l'accento in particolare sulla complessità del
tema demografico rispetto alle politiche del lavoro, della
formazione e della famiglia, sottolineando l'azione trasversale
della Regione per migliorare la qualità della vita e garantire la
regolarità di tutti i percorsi formativi e lavorativi.
"Siamo intervenuti in primis con la legge sulla famiglia - ha
ricordato l'assessore - ponendo attenzione a temi come la
conciliazione tra lavoro e tempo libero, il sostegno agli anziani
e alle persone con disabilità. Abbiamo inoltre stabilizzato il
servizio regionale Si.con.te, che supporta le famiglie nella
gestione dei tempi di vita dedicati al lavoro e alla cura dei
propri cari e facilita l'inserimento lavorativo di chi cerca
impiego nel settore domestico. Con la legge sulla formazione,
infine, abbiamo individuato nuovi profili e nuovi percorsi di
professionalizzazione nel settore domestico".
La rappresentante della Giunta regionale ha successivamente
annunciato che è allo studio una norma dedicata all'innovazione
sociale, che "interesserà numerosi ambiti, tra cui le tipologie
di contratto e le diverse esigenze tra le aree interne e urbane
del territorio regionale".
Per quanto riguarda il lavoro domestico, Il 95% del personale è
donna, il 63% over 50, il 75% proveniente da nazioni straniere
(Romania, Ucraina e Georgia le più rappresentate). Nel 2024 le
assunzioni di badanti e (in misura più ridotta) di colf hanno
raggiunto quota 13.131 assunzioni, di cui 9.779 indeterminato a
3.352 determinato. Il valore più elevato si è registrato nel 2020
(14.756 assunzioni totali, 11.520 quelle a tempo indeterminato)
in coincidenza con l'inizio della pandemia.
Le cessazioni del rapporto di lavoro sono dovute prevalentemente
a licenziamenti per giustificato motivo (41,7%), mentre le
dimissioni raggiungono il 23,7%. Lo scorso anno il 31% dei
soggetti con rapporto di lavoro cessato si è ricollocato entro 1
mese, il 46% entro 6 mesi e il 52% entro l'anno.
ARC/PAU/gg
Un momento del convegno "Il lavoro domestico in Italia e in Friuli Venezia Giulia" a Trieste