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06.05.2025 19:26

Terremoto '76: Amirante, strumenti innovativi per preservare memoria



Trieste, 6 mag - "A 49 anni dal tragico sisma del 6 maggio 1976, il primo pensiero va al dolore che la morte di quasi mille persone provocò ai familiari delle vittime. Vi è poi la ferita materiale delle case in macerie, delle fabbriche distrutte, dei campanili crollati, delle infrastrutture sinistrate e lo spaesamento di chi in pochi attimi aveva perso tutto, ma non l'orgoglio di appartenere a una terra che ha impresso nel Dna il valore della rinascita. Valore esaltato sia durante la fase dell'emergenza, ove non dobbiamo dimenticare la solidarietà corale giunta da tutta la nazione e dall'estero, sia nella ricostruzione, caratterizzata dalla coesione sociale e dall'unità d'intenti che coinvolse la cittadinanza, gli imprenditori, le forze politiche, i corpi intermedi e gli apparati tecnico-amministrativi e che scaturì in un percorso esemplare di semplificazione legislativa, organizzativa e burocratica all'insegna della sussidiarietà e del buon senso".

Lo ha dichiarato l'assessore regionale alle Infrastrutture e territorio Cristina Amirante ricordando il terremoto del 1976 ed evidenziando che "una classe di giovani amministratori, tecnici e professionisti seppe dare il meglio di sé sul campo e proprio con molti di loro siamo al lavoro nel ricostituito 'Comitato per l'istituzione dell'archivio storico del terremoto e della ricostruzione', che ci porterà nel 2026, anno in cui ricorrerà il Cinquantesimo del sisma, a rendere disponibile alla collettività, la documentazione tecnico-amministrativa e progettuale relativa alle opere della ricostruzione, anche potendo fruire di un archivio digitale.

Anticipando quanto verrà proposto nel 2026, l'assessore ha spiegato che "stiamo operando, con la guida del Comitato, con il supporto degli esperti dell'Università di Udine e con la preziosa supervisione della Soprintendenza per digitalizzare i materiali più simbolici e i documenti disponibili e mettere a punto il portale 'La forza della terra', uno spazio ove raccogliere testimonianze, memorie e narrazioni. Non un'operazione astratta sulla migliore digitalizzazione possibile ma l'uso di uno strumento di grande modernità per non far sbiadire il valore e la memoria della ricostruzione".

Amirante ha quindi osservato che "qualsiasi traccia del terremoto del Friuli può assumere una rilevanza fondamentale come modello di riferimento, come base di conoscenza di estremo valore sotto il profilo storico e sociale ma anche tecnico e amministrativo. Il portale dovrà poi essere una narrazione e uno strumento a disposizione di tutti, ma soprattutto a vantaggio delle giovani generazioni e degli studiosi di tutto il mondo. Per non dimenticare".

L'archivio sarà allestito a Palazzo Scarpa a Gemona del Friuli, un immobile interessato da un processo di riqualificazione anche grazie a risorse regionali. ARC/COM/ma