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05.05.2025 16:10

Eventi: Roberti, finanzieri Campo Marzio uccisi per disegno jugoslavo


Trieste, 5 mag - "La commemorazione dei finanzieri deportati 80 anni fa è un momento importante per ricordare un pezzo della nostra storia per troppo tempo dimenticato e ancora oggi da qualcuno, fortunatamente pochi, travisato".
Lo ha detto l'assessore regionale alle Autonomie locali e alla Sicurezza Pierpaolo Roberti prendendo la parola durante la cerimonia alla Foiba di Basovizza che ha rievocato i fatti del 1945 allorché furono deportate dai titini le Fiamme Gialle della caserma di Campo Marzio.
"I 97 finanzieri parteciparono all'insurrezione di Trieste per liberare la città dall'oppressione nazista e preservarono dalla distruzione il porto e le altre infrastrutture strategiche che i tedeschi erano pronti a far saltare in aria - ha rievocato Roberti -, ma videro arrivare i titini e da loro furono uccisi e infoibati".
La cerimonia, nell'area del Monumento nazionale che sorge sull'altopiano triestino, ha visto la presenza del viceministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Vannia Gava, del sottosegretario al ministero dell'Economia e delle Finanze Sandra Savino e del comandante generale della Guardia di Finanza, generale Andrea De Gennaro, che hanno deposto corone d'alloro in memoria dei caduti. Al microfono, prima di Roberti e Savino, ha preso la parola il vescovo di Trieste monsignor Enrico Trevisi.
"L'attaccamento al popolo e alla Patria italiana dei finanzieri - così Roberti - rappresentava una minaccia per il progetto di costruire uno Stato jugoslavo che doveva comprendere anche il territorio di Trieste. In questo senso bisogna ricordare l'eccidio delle Fiamme Gialle per far capire che l'occupazione titina non è stata semplicemente un regolamento di conti ma un'operazione politica costruita a tavolino per l'annessione della Venezia Giulia".
Al termine della commemorazione è stato inaugurato lo spazio espositivo dedicato alla Guardia di Finanza all'interno del Centro di documentazione di Basovizza, con la proiezione di un documentario e lo scoprimento di una teca contenente un'uniforme alla presenza di congiunti delle vittime del '45. ARC/PPH/al