Eventi: Roberti, finanzieri Campo Marzio uccisi per disegno jugoslavo
Trieste, 5 mag - "La commemorazione dei finanzieri deportati 80
anni fa è un momento importante per ricordare un pezzo della
nostra storia per troppo tempo dimenticato e ancora oggi da
qualcuno, fortunatamente pochi, travisato". Lo ha detto l'assessore regionale alle Autonomie locali e alla
Sicurezza Pierpaolo Roberti prendendo la parola durante la
cerimonia alla Foiba di Basovizza che ha rievocato i fatti del
1945 allorché furono deportate dai titini le Fiamme Gialle della
caserma di Campo Marzio. "I 97 finanzieri parteciparono all'insurrezione di Trieste per
liberare la città dall'oppressione nazista e preservarono dalla
distruzione il porto e le altre infrastrutture strategiche che i
tedeschi erano pronti a far saltare in aria - ha rievocato
Roberti -, ma videro arrivare i titini e da loro furono uccisi e
infoibati". La cerimonia, nell'area del Monumento nazionale che sorge
sull'altopiano triestino, ha visto la presenza del viceministro
dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Vannia Gava, del
sottosegretario al ministero dell'Economia e delle Finanze Sandra
Savino e del comandante generale della Guardia di Finanza,
generale Andrea De Gennaro, che hanno deposto corone d'alloro in
memoria dei caduti. Al microfono, prima di Roberti e Savino, ha
preso la parola il vescovo di Trieste monsignor Enrico Trevisi. "L'attaccamento al popolo e alla Patria italiana dei finanzieri -
così Roberti - rappresentava una minaccia per il progetto di
costruire uno Stato jugoslavo che doveva comprendere anche il
territorio di Trieste. In questo senso bisogna ricordare
l'eccidio delle Fiamme Gialle per far capire che l'occupazione
titina non è stata semplicemente un regolamento di conti ma
un'operazione politica costruita a tavolino per l'annessione
della Venezia Giulia". Al termine della commemorazione è stato inaugurato lo spazio
espositivo dedicato alla Guardia di Finanza all'interno del
Centro di documentazione di Basovizza, con la proiezione di un
documentario e lo scoprimento di una teca contenente un'uniforme
alla presenza di congiunti delle vittime del '45.
ARC/PPH/al
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