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02.05.2025 13:44

Memoria: Zilli, a 80 anni da strage comunità Avasinis non si rassegna

Trasaghis, 2 mag - "La comunità di Avasinis non si è rassegnata. Non ci si rassegna agli eccidi, al dolore ingiusto che si è patito. Dai vostri occhi e dai vostri silenzi, dal dolore dei familiari, dal coraggio di chi, ricostruendo quella storia, ha cercato di consegnarla alle generazioni successive, da qui oggi parte un messaggio forte di unità".
Queste le parole che l'assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli ha pronunciato oggi ad Avasinis, frazione del Comune di Trasaghis, dove si sono svolte le cerimonie di commemorazione a 80 anni dalla strage del 2 maggio 1945.
Zilli, presente in rappresentanza dell'Amministrazione regionale, ha sottolineato "la necessità di ritrovare un messaggio di pace e di umanità. Sappiamo cos'è la guerra, ma sappiamo anche cos'è la pace e abbiamo il dovere di non perdere mai l'umanità".
"L'ottantesimo anniversario segna il momento per ricordare questi martiri trucidati ingiustamente e anche per dire che questa comunità, con la compostezza del proprio dolore e l'umiltà del lavoro di ricerca, ha sempre voluto ricordare i propri concittadini e restituire i fatti con una ricostruzione storica accurata. L'Amministrazione regionale rivolge un plauso al Comune anche per l'impegno costante di portare l'insegnamento di quanto accaduto nelle scuole, non smettendo mai di perseguire la verità e di tramandare i valori di pace, rispetto, unità che caratterizzano questa nostra comunità" ha detto ancora Zilli a margine della cerimonia, aggiungendo che "è fondamentale il messaggio di unità a dispetto di alcuni che ne fanno una questione di parte. Non c'è memoria che non debba trovare verità e giustizia, continuando a divulgare la storia".
Quello di Avasinis è considerato uno dei principali eccidi di civili in Friuli alla fine della guerra. Alle 10.30 del 2 maggio del 1945, mentre Udine e tanti altri paesi friulani festeggiavano già la Liberazione, una squadra di SS, probabilmente reparti della Divisione Cacciatori del Carso, entrò in paese e uccise 51 persone, 32 donne e 19 uomini, tra cui molti vecchi e bambini. ARC/SSA/ma