Progetto 'smart crops' contribuisce a rendere aziende più
sostenibili e a far conoscere con valutazioni oggettive il mondo
della zootecnia
Cividale del Friuli, 2 dic - "Dobbiamo proseguire ad applicare
la ricerca a casi concreti per offrire alle imprese agricole un
risultato che possa essere utilizzato nelle attività quotidiane
oltre che per contrastare una comunicazione, spesso fuorviante e
non oggettiva, sui sistemi zootecnici sul fronte, in particolare,
delle interazioni ambientali. Il progetto 'smart crops'
contribuisce a rendere le nostre imprese agricole ancora più
sostenibili, una sostenibilità che deve essere ambientali ma
anche economica, e a far conoscere con valutazioni oggettive il
mondo della zootecnia".
Lo ha detto l'assessore regionale alle Risorse agroalimentari
Stefano Zannier, in occasione del convegno sul progetto 'smart
crops' dal titolo 'Valutazione della sostenibilità di piani
colturali alternativi, delle performance zootecniche e
dell'attitudine casearia del latte derivanti da razioni
alimentari a base di foraggi a basso input' che si è tenuto oggi
nella sede dell'Isis Paolino d'Aquileia a Cividale del Friuli.
L'esponente della Giunta Fedriga ha sottolineato l'obiettivo dei
soggetti coinvolti nel progetto (Ersa, Regione Fvg, Università
degli Studi di Padova) ovvero "rendere disponibili risultati di
sperimentazioni capaci di consentire alle aziende agricole di
comprendere come si possano compiere attività con modalità
diverse ottenendo redditività e sostenibilità".
Nel dettaglio, lo scopo del progetto, come è emerso nel corso del
convegno, è stato quello di individuare colture più resistenti
alla siccità, che richiedano bassi apporti idrici per maggiore
sostenibilità e minori costi. Il progetto, giunto alla seconda di
tre annualità, mira alla valutazione della sostenibilità di piani
colturali alternativi, delle performance zootecniche e
dell'attitudine casearie del latte derivanti da razioni
alimentari a base di foraggi a basso input.
Gli studenti hanno potuto conoscere le caratteristiche delle
colture scelte per la prova, ovvero il miglio, il sorgo e la
soia, le consociazioni, le tecniche di raccolta, i macchinari
utilizzati e la modalità di stoccaggio e conservazione di questi
foraggi, che poi sono stati testati come alimenti.
I risultati, curati da Lucia Bailoni, Nadia Guzzo, Sheyla Arango
dell'Università degli Studi di Padova - Dipartimento di
Biomedicina Comparata e Alimentazione, hanno evidenziato come sia
possibile una sostituzione parziale del silomais con altri
insilati in particolare l'insilato di sorgo che ha prodotto
effetti positivi sulla qualità del latte e dei formaggi oltre che
il miglioramento del benessere degli animali emersa dalla buona
ruminazione degli stessi che rappresenta uno degli indici di
benessere. A questo si aggiunge poi la sostenibilità ambientale:
è stato infatti rilevato come sia possibile abbassare il consumo
di acqua per le coltivazioni, ridurre gli input dal punto di
vista della concimazione e degli antiparassitari con conseguenze
positive sulla qualità dei terreni. In sintesi, si è ottenuta una
migliore sostenibilità riducendo i costi di produzione rendendo
l'impresa meno vulnerabile agli eventi meteo e aumentato la
sostenibilità ambientale.
Zannier ha poi valorizzato il legame speciale che la Regione, ed
in particolare la direzione delle Risorse agroalimentari, ha con
tutti gli Istituti agrari sottolineando la valenza di poter
contare su un'Azienda di istituto agrario capace di offrire
qualificati e variegati settori formativi e produttivi, dove gli
studenti hanno la possibilità di seguire processi trasformativi e
apprendere conoscenze specialistiche, operando in azienda
direttamente a livello pratico e osservando la sequenza delle
fasi dei cicli vegetativi e produttivi.
"Poter disporre di questo sistema - ha precisato Zannier -
significa poter avere un comparto agricolo al passo con i tempi.
L'Amministrazione regionale è consapevole dell'importanza di
quanto sia determinante in quest'ottica il sostegno di questi
istituti soprattutto in termini di investimenti. L'apertura delle
aziende agricole all'interno di queste realtà è un grande
vantaggio: permette ai ragazzi di prepararsi al futuro per dare
loro la miglior formazione possibile".
Presenti, fra gli altri, anche il dirigente scolastico dell'Isis
Paolino d'Aquileia, Simone Paliaga, la responsabile dell'Ufficio
scolastico regionale Daniela Beltrame ed Emanuela Blancuzzi
direttore del Servizio promozione e diversificazione comparti
agroalimentare e zootecnico dell'Agenzia regionale per lo
sviluppo rurale Ersa.
ARC/LP/ma
L'assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier, in occasione del convegno sul progetto 'smart crops'.
L'assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier, in occasione del convegno sul progetto 'smart crops'.