Contestata la condotta antisindacale della multinazionale
finlandese
Trieste, 13 set - La Regione ha aderito, ai sensi dell'articolo
28 dello Statuto dei Lavoratori, al ricorso presentato dalle
organizzazioni sindacali contro la decisione di Wartsila di
smantellare il sito produttivo triestino di Bagnoli della
Rosandra.
A darne notizia, in continuità con quanto annunciato il 7
settembre scorso al tavolo convocato presso il Ministero dello
Sviluppo Economico, il governatore e l'assessore al Lavoro del
Friuli Venezia Giulia.
Si tratta, secondo i due esponenti dell'Esecutivo regionale, di
un'iniziativa straordinaria e senza precedenti, che conferma la
piena sinergia tra lavoratori e istituzioni nel tentativo di
contrastare, denunciandone i profili antisindacali, la condotta
della multinazionale finlandese. Tale azione amplia di fatto il
ventaglio di interventi intrapresi dall'Amministrazione,
sommandosi ai ricorsi già depositati per contestare l'illiceità
dell'iter di delocalizzazione e l'incostituzionalità della
specifica norma varata a livello nazionale: un impianto, quello
di cui Wartsila intende avvalersi, che, secondo il governatore e
l'assessore, sarebbe lacunoso sul piano del bilanciamento degli
interessi e dei valori in gioco, a discapito non solo del Friuli
Venezia Giulia ma dell'intero Paese.
Alla luce di un tanto, la Regione rimarca quindi con forza la
propria opposizione nei confronti di una procedura arbitraria,
dagli effetti deflagranti sia per i lavoratori che per
l'industria italiana nel suo insieme: un esercizio disinvolto
della libertà di iniziativa economica, quello portato avanti da
Wartsila, che, concludono governatore e assessore, calpesta
diritti individuali e collettivi e rischia concretamente di porsi
all'origine di pesanti ripercussioni sociali a livello nazionale.
ARC/DFD/gg
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