Travesio, 31 ago - La scelta su come utilizzare le risorse
della concertazione dipenderà dai Comuni, chiamati a presentare
alla Regione progetti complessivi che valorizzino l'intera
comunità di appartenenza e siano sintesi ed espressione della
strategia di sviluppo di quella specifica area superando, in
questo modo, il mero elenco di interventi previsto nella vecchia
concertazione, quando cioè esistevano le Uti. Gli Enti locali
dovranno ragionare insieme, a beneficio del territorio e non solo
del singolo Comune.
È la sintesi dell'intervento dell'assessore regionale alle
Autonomie locali, tenuto in occasione dell'incontro con il
presidente e i sindaci dei Comuni della Comunità di Montagna
delle Prealpi Friulane Orientali, nel teatro comunale di
Travesio. Un appuntamento, il primo con la neo-costituita
Comunità, propedeutico all'elaborazione della concertazione
ovvero quel sistema con cui la Giunta regionale si rapporta ai
sindaci per chiedere, proprio a chi conosce il territorio che
amministra, quali sono le potenzialità su cui investire.
Le risorse da suddividere tra la Magnifica Comunità di montagna
Dolomiti Friulane, Cavallo e Cansiglio e quella delle Prealpi
Friulane Orientali, nate lo scorso luglio, secondo l'iter
normativo, ammontano a 11 milioni di euro e le progettualità
dovranno essere presentate a settembre, prima dell'assestamento
di bilancio autunnale. I fondi serviranno a finanziare, dunque, i
progetti di sviluppo di area vasta concordati tra Comuni e
Regione.
Quest'ultima, come ha chiarito l'assessore, non ha predisposto
delle linee guida su una tipologia specifica d'intervento proprio
perché è il territorio che deve darsi le linee strategiche di
sviluppo in virtù del fatto che, come stabilisce la legge, una
delle funzioni delle Comunità di montagna riguarda proprio lo
sviluppo del territorio montano.
Quello di ieri sera è stato un primo confronto costruttivo che ha
messo in evidenza la necessità, in capo ai Comuni, di individuare
l'obiettivo da portare avanti per la valorizzazione del
territorio e la disponibilità dell'Amministrazione regionale ad
aiutarli a sciogliere i dubbi e a sostenerli nel percorso.
Tra i temi affrontati anche quelli legati alla carenza di
personale, allo spopolamento e alla necessità di incrementare i
livelli occupazionali nell'area montana. Sul primo punto
l'assessore ha dato conto, dopo aver ricordato il riavvio dei
concorsi a seguito del blocco causato della pandemia e le
difficoltà a reperire personale, di una prima interlocuzione con
Anci volta a differenziare i Comuni in fasce per rivedere le
funzioni obbligatorie degli stessi, alcune delle quali, ad
esempio nei piccoli centri, potrebbero essere gestite da altri
enti così da sgravare gli enti locali da molte incombenze.
Sulle altre due questioni, l'assessore ha invitato ad adottare
una visione, strategica e ampia, di crescita e sviluppo capace
anche di generare posti di lavoro utilizzando le importanti
risorse a disposizioni, fra regionali, statali ed europee,
ricordando altresì che la copertura per le opere di manutenzione
ordinaria e straordinaria sarà trovata in altre linee di
finanziamento.
ARC/LP/ma