Ambiente: Scoccimarro, no a centraline idroelettriche lungo l'Arzino
Diniego previsto dal Prta. Per Arpa qualità delle acque elevata
Pordenone, 15 giu - "Le derivazioni a scopo idroelettrico lungo
il torrente Arzino non possono essere realizzate poiché lo stesso
Piano regionale di tutela delle acque (Prta) non lo consente".
Lo ha detto l'assessore regionale alle Tutela dell'ambiente Fabio
Scoccimarro intervenendo oggi ai lavori della IV Commissione
consiliare nel corso della quale è stata esaminata la petizione
numero 30, sottoscritta quasi da ottomila firmatari, con la quale
si chiedeva alla Regione di negare la costruzione di centraline
idroelettriche lungo tutto il torrente Arzino.
Nel suo intervento, Scoccimarro ha spiegato che il corso d'acqua
è suddiviso in due corpi idrici, "di cui il primo, a monte, lungo
quasi 11 chilometri, va dalla sorgente fino alla località San
Francesco e un secondo a valle, lungo circa 17 chilometri.
Entrambi sono monitorati dall'Arpa; i controlli, nell'ambito
della normativa comunitaria e nazionale, hanno riscontrato uno
stato di qualità elevato delle acque, in particolare per il corpo
idrico a monte, dove non esiste alcun tipo di pressione".
L'assessore regionale, nel ribadire la propria "contrarietà alle
piccole centraline idroelettriche che arricchiscono solo il
proponente e danneggiano l'ambiente e la comunità, ha inoltre
fatto presente che per effetto dell'articolo 7 delle norme di
attuazione del Prta "nei siti di riferimento e nell'area
circostante agli stessi è vietato qualsiasi intervento che possa
causare una modificazione a carico degli elementi di qualità
biologica, idromorfologica e chimico-fisica. Inoltre per tutelare
i luoghi di pregio ambientale, nel Piano è stato introdotto un
comma che vieta nuove derivazioni, ad eccezione di quelle ad uso
idropotabile".
ARC/AL/ma
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