Palmanova, 3 nov - "Apprezzo l'intenzione degli Ordini delle
professioni infermieristiche di ricostituire un coordinamento
regionale unico perché, in particolare in questo momento, l'unità
deve diventare l'elemento che ci deve guidare ed esprime la
volontà di compiere l'interesse comune".
Lo ha indicato il vicegovernatore con delega alla Salute del
Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, giudicando
positivamente l'obiettivo dei presidenti degli Ordini delle
professioni infermieristiche (Opi) di Gorizia, Pordenone, Trieste
e Udine incontrati oggi in videconferenza. Durante il
collegamento telematico Riccardi ha sottolineato l'utilità di
adottare confronti periodici per governare l'emergenza.
Fra i temi affrontati nel corso della riunione, il rispetto dei
codici etici e deontologici, l'infermiere di comunità,
l'aumentato fabbisogno di dotazioni di personale di assistenza,
la necessità di incrementare i corsi di formazioni nelle facoltà
infermieristiche.
Già quest'anno, come è stato illustrato, il numero di infermieri
che completeranno il triennio non saranno sufficienti rispetto
alle necessità delle Aziende sanitarie. Sul fronte delle
competenze professionali, è stato evidenziato il tema della
formazione dei professionisti che, in particolare per le terapie
intensive e semintensive, richiede circa 8-10 mesi.
Riccardi ha evidenziato il nodo strutturale del servizio
sanitario pubblico per quanto concerne il fabbisogno di personale
e, sul fronte delle abilitazioni all'esercizio delle professioni,
ha rimarcato come il tema sconti "alcuni vincoli medioevali che
devono essere superati; possiamo capire come rimuovere questi
ostacoli e sarà importante anche il contributo delle professioni".
Il vicegovernatore ha fornito, poi, il quadro della situazione
emergenziale rimarcando le manovre attivate sul sistema
ospedaliero per rispondere alle esigenze pandemiche "in divenire
e legate all'incremento dei contagi" sottolinenando poi le
diversità fra la prima e la seconda fase pandemica.
"Quest'ultima, rispetto a quella di marzo - ha indicato Riccardi
- presenta oggi un andamento diverso, una dimensione più ampia
del fenomeno con una domanda ospedaliera importante che carica di
più sui ricoveri e sugli isolamenti e meno sulle terapie
intensive, a cui si aggiunge una stanchezza maggiore".
La crescita dei contagi preoccupa: "In 10 giorni, dal 21 ottobre
al 2 novembre, i 7000 casi registrati da febbraio a metà ottobre
hanno raggiunto quota 11mila e le persone isolate che erano 2000,
hanno toccato ieri quota 5337" ha informato l'esponente della
Giunta Fedriga.
Riccardi ha poi ricordato l'incremento dei ricoveri: "ieri erano
180, più del doppio in 10 giorni. Solo fra una decina di giorni
potremo capire se, a seguito delle misure del Dpcm che sarà
varato in serata, la curva fletterà poichè invece, al momento, è
in crescita".
ARC/LP/al