Trieste, 15 mag - Tre mesi di appostamenti, decine di ore
dedicate alle indagini e alla fine il mistero è stato chiarito:
quel sangue presente in un'area della campagna circostante la
zona del Friuli collinare proveniva da un'attività abusiva di
smaltimento.
Sono stati i forestali del Noava, il Nucleo operativo per
l'attività di vigilanza ambientale del Corpo forestale regionale,
in collaborazione con la Polizia locale del luogo, a scoprire i
fatti e i responsabili.
Due le persone denunciate alla Procura della Repubblica di Udine
per trasporto e smaltimento illecito di rifiuti costituti dal
sangue animale e per violazione alle norme sulla responsabilità
amministrativa delle società. Molto probabilmente ai soggetti
indagati, verrà imposta la rimozione del materiale smaltito ed il
ripristino dello stato dei luoghi.
Il sangue, proveniente da attività di macellazione di suini e
bovini, veniva raccolto in grossi contenitori, caricato su un
furgone e trasportato in aperta campagna dove veniva
successivamente abbandonato.
Anche se dagli accertamenti svolti il sangue smaltito, per
centinaia di litri, non è risultato infetto, poteva comunque
rappresentare un veicolo di malattie virali e batteriche per la
fauna selvatica, come cinghiali, volpi e roditori attirati
dall'odore e dal sapore del sangue.
La gestione del sangue che si produce dalla macellazione di
animali è disciplinata dal Regolamento dell'Unione europea nr.
1069/2009, secondo il quale il sangue, quale scarto dell'attività
di macellazione, deve essere obbligatoriamente smaltito in un
inceneritore o in una discarica autorizzata oppure utilizzato o
trasformato in impianti idoneamente predisposti per la produzione
di fertilizzanti, ma non è assolutamente possibile utilizzarlo
direttamente sul terreno, com'è avvenuto nel caso scoperto dalla
forestale e dalla Polizia locale.
Le attività di indagine, coordinate dal sostituto procuratore
Elena Torresin, hanno portato anche al sequestro del mezzo
utilizzato per l'illecita attività nonché di molti documenti
utili agli investigatori per capire la dimensione del fenomeno e
da quanto lo smaltimento abusivo era praticato.
"L'operazione - si legge in una nota del Noava - ha inoltre
dimostrato l'efficacia della collaborazione tra organi di
vigilanza che si è consolidata in questi anni, e specialmente tra
Corpo forestale e Polizia locale, in attività di controllo del
territorio volte a tutelare il patrimonio ambientale da ogni
forma di aggressione".
ARC/COM/pph