Gorizia, 13 nov - Favorire la cittadinanza digitale anche alle
persone che parlano una lingua minoritaria e proseguire a
supportare i Comuni del Friuli Venezia Giulia nelle operazioni di
trasferimento delle anagrafi comunali nell'anagrafe nazionale
della popolazione residente (Anpr).
Sono questi alcuni degli impegni che la Regione sta portando
avanti anche con il supporto di Insiel e che l'assessore Fvg ai
Servizi informativi, Sebastiano Callari, ha sottolineato, oggi a
Gorizia, in occasione dell'Infoday dedicato alla rete per l'uso
della lingua slovena nella Pubblica amministrazione.
Nel ribadire come sia fondamentale sostenere le diversità
linguistiche della nostra comunità, i cui diritti sono sanciti
dalla Costituzione e dallo stesso Statuto della Regione, Callari
ha voluto evidenziare l'importanza di favorire l'utilizzo dei
servizi dell'amministrazione digitale anche per i cittadini delle
lingue minoritarie che devono poter essere messi nelle condizioni
di esercitare la cosiddetta cittadinanza digitale.
"Scontiamo dei ritardi - ha affermato l'assessore - nel declinare
il concetto di cittadinanza digitale dovuti in parte alla
tecnologia; basti pensare - ha evidenziato - che le tastiere dei
pc non sono dotate di tutti i caratteri utili a scrivere
correttamente i nomi in lingua slovena".
Un altro aspetto ha riguardato l'Anpr, la banca dati centrale
nazionale in cui vengono mantenute aggiornate informazioni quali
la residenza e lo stato di famiglia e nella quale i Comuni devono
far confluire i dati delle proprie anagrafi.
"Questo passaggio di informazioni non è sempre facile - ha
indicato Callari - dato che la piattaforma nazionale non è
predisposta per accogliere i dati anagrafici delle persone di
lingua non italiana come accade, ad esempio, con il Comune di
Trieste. Stiamo facendo uno sforzo per dotare di adeguati
strumenti i nostri enti locali per portare a termine le
operazioni".
Uno degli aspetti evidenziati dall'assessore regionale ha
riguardato anche la traduzione degli atti amministrativi e, in
quest'ottica, è particolarmente rilevante l'attività dell'ufficio
centrale per la lingua slovena nella Pa il cui obiettivo, come è
stato illustrato, è il miglioramento dell'uso della lingua
slovena nei rapporti tra Pubblica amministrazione e cittadini
anche mediante attività di traduzione e interpretazione.
A un anno dalla costituzione della Rete, i soggetti che vi hanno
aderito sono 36 di cui 30 Comuni, e sono state stipulate 26
convenzioni con la Regione. Sono stati organizzati 26 corsi di
lingua slovena per principianti di 40 ore, ciascuno per 20
persone, e il finanziamento triennale per l'attività di
sportello, ovvero interpretazione e traduzioni per i soggetti
aderenti, ammonta a 3milioni e 240mila euro di fondi statali per
l'utilizzo della lingua slovena nella Pa. Fra i servizi offerti,
anche l'uso di un software per la traduzione assistita.
A portare un saluto con un video messaggio è stato anche
l'assessore regionale alle Lingue minoritarie, Pierpaolo Roberti,
che ha ribadito il valore positivo della rete e auspicato un
incremento delle adesioni.
ARC/LP/fc
L'assessore regionale ai Sistemi informativi, Sebastiano Callari, all'Infoday dedicato alla rete per l'uso della lingua slovena nella Pubblica amministrazione.
Foto Regione FVG