Palazzolo dello Stella, 31 mag - "Anche nel mondo
dell'agricoltura è necessario tenere alta l'attenzione sul
problema della sicurezza sul lavoro: occorre diffondere la
cultura della prevenzione, che deve essere fatta propria anche da
chi opera nelle campagne in quanto, nel tempo, non è cambiata
l'incidenza degli infortuni. Per contenerla, occorre effettuare
campagne di sensibilizzazione, delle quali anche il convegno di
Palazzolo dello Stella fa parte".
Con queste parole, l'assessore regionale alle Risorse
agroalimentari e forestali, Stefano Zannier, ha aperto il suo
intervento al convegno "Salute e sicurezza sul lavoro in
agricoltura: un seme da coltivare sempre", svoltosi nell'aula
magna dell'Istituto comprensivo di Palazzolo dello Stella,
organizzato dal Centro per l'educazione e la formazione agricola
(Cefap), nell'ambito della Festa del latte e dell'agricoltura.
Evento, che ha consentito di fare il punto su un problema del
settore primario che non si è ridotto nel tempo, e del quale
spesso ne viene sottostimata l'incidenza.
L'unico vero antidoto rispetto agli incidenti sul lavoro, ha
specificato l'assessore, è rappresentato dalla diffusione della
cultura della prevenzione.
Che, come ha evidenziato Zannier, consiste nell'accrescere la
conoscenza delle precauzioni necessarie anche in questo tipo di
attività rispetto ai rischi reali che si debbono affrontare ogni
giorno.
Che vanno considerati con la stessa importanza loro riservata in
ad altri ambiti delle attività produttive.
La sicurezza sul lavoro in agricoltura, ha aggiunto l'assessore,
richiede infatti le stesse precauzioni e l'attenzione che debbono
essere adottate in fabbrica, o in altri luoghi delle attività
manifatturiere.
"Inoltre - ha precisato - la sicurezza non dev'essere considerata
un onere per l'azienda agricola, bensì' un investimento teso a
valorizzarla, e a valorizzare il lavoro di chi vi è occupato".
"Come non dev'essere trascurata - ha detto ancora l'assessore -
l'attenzione per la salute dei lavoratori agricoli".
"Nel tempo - ha concluso Zannier - è cambiato l'approccio verso
queste problematiche anche da parte delle istituzioni e delle
organizzazioni agricole, passando da un'attenzione semplicemente
amministrativa, a un percorso che intende far accrescere la
consapevolezza dei fattori di rischio anche attraverso una
corretta informazione e la formazione".
Si tratta infatti di argomenti rispetto ai quali, è stato detto
nel corso del convegno da parte di esperti dell'Università di
Udine, dell'Azienda sanitaria e del Cefap, non si è ancora
raggiunta la piena consapevolezza da parte degli agricoltori.
Ciò, nonostante le tipologie di infortunio, dagli inizi dello
scorso secolo a oggi, non siano sostanzialmente cambiate.
Per esempio, se gli incidenti in movimento, in passato avvenivano
con i rimorchi e i carri agricoli, oggi si verificano con i
trattori.
Mentre gli infortuni nell'ambiente di lavoro rurale possono
essere limitati, o ne possono essere ridotte l'incidenza e la
gravità, proprio adottando le precauzioni e le misure che oggi le
nuove tecnologie mettono a disposizione.
ARC/CM