Manzano (Ud), 11 mag - Le normative vigenti in materia di
caccia debbono essere adeguate rispetto alle mutate condizioni
ambientali e faunistiche e ai cambiamenti paesaggistici e di
utilizzo del suolo che sono sopravvenuti negli anni e che
suggeriscono misure adatte, da individuare con la collaborazione
delle componenti del settore anche per poter meglio contenere i
danni causati all'agricoltura.
Lo ha sostenuto oggi la Regione, rappresentata dall'assessore
alle Risorse agricole e forestali, rivolgendosi agli appassionati
della caccia in occasione dell'incontro, organizzato a Manzano
dal distretto venatorio n.14 Colli Orientali, che ha coinvolto i
dirigenti e gli iscritti delle riserve di caccia di Buttrio,
Corno di Rosazzo, Manzano, Premariacco, San Giovanni al Natisone,
dell'Azienda faunistico venatoria I Vignanioli, e della Zona
cinofila di Soleschiano.
L'incontro ha permesso di conoscere gli esiti dell'attività
venatoria svolta sul territorio considerato, dal 2010 allo scorso
inverno, specificatamente per quanto riguarda la caccia agli
ungulati ma anche di affrontare le tematiche inerenti l'attività
venatoria e il suo rapporto con il territorio.
Oggi, secondo la Regione, la situazione dell'ambiente nel quale è
possibile praticare la caccia è profondamente cambiata a seguito
di diversi fattori: per esempio, vi sono terreni sui quali,
diversamente dal passato, non si fa più agricoltura.
Di conseguenza, i boschi si sono spinti fino a ridosso dei centri
abitati, dando così modo ad alcune specie animali di espandersi e
di raggiungere anche i terreni situati in prossimità delle
periferie delle nostre città e dei paesi.
A volte si ritiene di poter intervenire nelle dinamiche di
evoluzione delle specie animali, ma, in realtà, questo lo può
fare soltanto la natura.
Per l'uomo, vi è solamente la possibilità di contenere talune
situazioni e di creare le condizioni affinché alcune specie non
abbiano il sopravvento su altre e sull'ambiente dove vivono,
alterando gli equilibri esistenti nel mondo naturale.
Nel frattempo, variazioni climatiche, ma anche mutamenti del
paesaggio, spesso attinenti allo sviluppo dell'uomo, e i fattori
citati rendono ancor meno facile l'applicazione di norme e
regolamenti in materia di caccia che debbono essere riviste con
il concorso di tutti per poter rimuovere taluni ostacoli che,
allo stato attuale, rendono più difficile la gestione del
territorio e delle attività venatorie che vi vengono praticate.
ARC/CM/Red