Udine, 8 mag - "In Friuli Venezia Giulia abbiamo suggellato un
principio cardine nell'ordinamento individuando l'accordo quale
strumento privilegiato di relazione tra lo Stato e la Regione
autonoma, anzi con il sistema integrato degli enti territoriali
del Friuli Venezia Giulia: nel 2019 si è introdotta una norma
d'attuazione statutaria che possiamo senza dubbio definire
cardine in materia di finanza pubblica e siamo grati per
l'apporto che la professoressa Elena Orlando ha sempre garantito
in questi anni per evitare che l'autonomia virtuosa di questo
territorio venisse intaccata. Il lavoro svolto assieme apre
scenari virtuosi non solo con lo Stato centrale, ma anche con
quelli contermini e con la governance europea".
Lo ha sottolineato l'assessore regionale alle Finanze Barbara
Zilli all'apertura della due giorni "Strumenti e sedi di raccordo
nella governance multilivello", organizzata dal Dipartimento di
Scienze giuridiche (Disg) dell'Università degli Studi di Udine
all'International centre for mechanical sciences di Udine.
Il convegno, il cui comitato scientifico è presieduto da Elena
D'Orlando - anche presidente della Commissione paritetica per le
norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Friiuli
Venezia Giulia -, è celebrativo dei cinque anni dalla nascita del
Ceridap, rivista interdisciplinare sul diritto delle
amministrazioni pubbliche, e ha trattato per l'occasione il tema
delle sedi e degli strumenti di raccordo tra livelli di governo,
cruciale per il funzionamento della Regione con una pluralità di
spunti di riflessione sul tema, che vanno dalla prospettiva
internazionale a quella europea.
"È una clausola presa a modello in altri contesti: l'accordo - ha
osservato Zilli - è il suggello della volontà delle parti più
alto ed è spesso anche l'obiettivo più arduo da raggiungere per
lasciare soddisfatte le parti" ha osservato Zilli, definendo la
sfida della ricerca di ulteriori spazi per esercitare l'autonomia
"estremamente stimolante, anche dal punto di vista scientifico".
L'assessore ha portato l'esempio della Capitale europea della
Cultura, prima candidatura condivisa tra due città e due Stati, e
che "ha messo in evidenza, da una parte, la fragilità degli Stati
nella gestione di questioni di progettazione condivisa ma,
dall'altra parte di evolvere mettendo a terra iniziative che sono
diventati negoziati effettivi in vari settori come i lavori
pubblici, i trasporti, la cultura".
Per Zilli questa è stata l'occasione per "comprendere quali sono
le opportunità per migliorare la legislazione, gli accordi
internazionali, per mettere in evidenza le differenze, che sono
peculiarità valoriali, senza omologazioni dannose. Sono - ha
affermato l'assessore - per un'Europa unita, ma non uniforme".
A introdurre i lavori del convegno sono stati il presidente del
Cism, Mario Pezzetta, la direttrice del Dipartimento Disg Silvia
Bolognini, il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni.
ARC/EP/ma
L'assessore regionale Barbara Zilli interviene al Cism
Barbara Zilli al convegno dell'Univeristà di Udine.