Salute: Riccardi, va colmato vuoto tra ospedale e domiciliarietà
"Bene lavori al S. Maria degli Angeli ma servono ulteriori
risposte" Pordenone, 22 feb - "Il nuovo ospedale dà sicuramente una
risposta alle nuove esigenze tra le cure domiciliari e quelle che
necessitano di ricovero. Ma questo non basta, c'è la necessità di
colmare un vuoto nell'offerta di posti letto sulla quale dobbiamo
porre al più presto un rimedio". Lo ha detto il vicegovernatore della Regione con delega alla
Salute Riccardo Riccardi nel corso dell'incontro svoltosi a
Pordenone durante il quale è stato illustrato lo stato di
avanzamento dei lavori di edificazione dei nuovi padiglioni del
Santa Maria degli Angeli. Alla presenza del direttore generale
dell'Asfo Joseph Polimeni, Riccardi ha innanzitutto preso atto
che le opere sono state attualmente realizzate per il 60 per
cento del progetto, con un impegno di spesa pari a circa 94
milioni dei 159 complessivi dell'investimento, "obiettivi che
sono in linea con le aspettative, tenendo conto che l'attività ha
dovuto scontare la situazione pandemica ancora in atto". Il vicegovernatore ha poi soffermato l'attenzione sulle nuove
necessità che la diffusione del Covid ha messo in risalto non
solo della Destra Tagliamento, ma anche nell'intera regione. "Se
il nuovo ospedale fosse stato già a disposizione e a pieno regime
durante la pandemia - ha detto Riccardi - molto probabilmente non
sarebbe stato comunque di per sé sufficiente a dare una risposta
completa alle esigenze venutesi a creare con l'emergenza
coronavirus. Quello a cui abbiamo assistito nei momenti di
maggiore tensione è stata la presenza di un "vuoto" nella fascia
tra i ricoveri ospedalieri, le strutture residenziali e la
domiciliarietà". "La programmazione prevista per il nuovo ospedale - ha aggiunto
Riccardi - teneva conto delle esigenze tipiche di un hub che però
è solo un anello dell'intera catena della salute. I fatti ci
hanno obbligato ad assumere decisioni difficili e sofferte nei
confronti delle strutture assistenziali, basti pensare
all'hospice di San Vito al Tagliamento o alla Rsa di Sacile.
Quelle non sono state decisioni semplici, ma alla fine dovevamo
prenderle per dare in tempi brevissimi un letto ai cittadini
malati". "Ciò che è accaduto era scritto, facciamone tesoro - ha concluso
il vicegovernatore - e quindi guardiamo avanti compiendo delle
scelte che impongono ulteriori investimenti. Su questi argomenti
la Regione non solo si sta interrogando ma ne sta discutendo
anche direttamente con l'Azienda e con il Comune di Pordenone.
Leggo di molte soluzioni, ma le decisioni camminano con precise
progettualità e conseguenti risorse. Tutto questo dovrà trovare
risposta negli atti di programmazione aziendali attualmente in
via di definizione. In questo modo da un lato colmeremo il vuoto
esistente e, dall'altro, faremo fronte, ora e in futuro, alle
nuove necessità messe in risalto anche dalla pandemia, che
riguardano il sistema della salute in Friuli Venezia Giulia".
ARC/AL/pph
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