Trieste, 3 feb - "SviluppoImpresa valorizza un modello nuovo
fondato sulla sostenibilità economica, ambientale e sociale. Non
dobbiamo pregiudicare le risorse del domani, ci serve un sistema
saldo e resiliente".
Con queste parole l'assessore regionale alle Attività produttive
e turismo, Sergio Emidio Bini, ha focalizzato gli obiettivi del
ddl 123 "Disposizioni per la modernizzazione, la crescita e lo
sviluppo sostenibile verso una nuova economia del Friuli Venezia
Giulia, SviluppoImpresa" intervenendo a conclusione della
discussione generale del testo di legge che dovrebbe essere
approvato domani dall'Aula.
Dopo aver ringraziato il governatore della Regione Massimiliano
Fedriga per il supporto ricevuto nei mesi di stesura della norma,
il gruppo di lavoro della Direzione centrale, i gruppi
consigliari e le categorie economiche per i contributi
"arricchenti e non banali" apportati al testo, Bini si è
soffermato sui contenuti salienti dei 93 articoli che
costituiscono il disegno di legge.
Mutuando le parole di Papa Francesco secondo cui "non possiamo
pretendere di essere sani in un mondo malato", Bini ha
sottolineato in più passaggi la centralità della sostenibilità e
dell'economia circolare come modelli a cui tendere.
Un primo pacchetto di misure punta al riuso e al recupero di
edifici industriali non utilizzati nell'ottica di una limitazione
del consumo di suolo. "Gli interventi - ha richiamato Bini -
potranno incidere su "efficientamento energetico, riduzione
dell'inquinamento atmosferico, abbattimento delle barriere
architettoniche, maggior qualità paesaggistica".
Questa misura, secondo le previsioni dell'assessore, potrà
coinvolgere anche i complessi produttivi degradati da avviare a
riqualificazione. A tal proposito Bini ha riportato i dati di una
prima ricognizione svolta dai Consorzi industriali che ha
individuato 24 contesti per un valore degli interventi di
recupero da 125 milioni di euro, rispetto ai quali potrà essere
avviato un piano di riconversione ambientale e urbanistica.
"Vi è poi un'attenzione all'impatto sociale dell'attività
imprenditoriale con il sostegno al modello di responsabilità
sociale di impresa, alla partecipazione e al coinvolgimento dei
lavoratori, al perseguimento del welfare aziendale" ha
sottolineato Bini.
Il principio dell'economia circolare sottende anche alle misure
introdotte nel settore del commercio e dell'industria "in
particolare il supporto agli esercizi di vicinato che ne
riconosce la loro funzione sociale, la creazione dei distretti
del commercio con l'obiettivo di innalzare la qualità della vita,
il revamping digitale per favorire l'ibridazione dei macchinari
già in uso, allungarne il ciclo di vita e migliorare i processi
di produzione".
Bini ha evidenziato poi le misure in campo turistico, con la
creazione del Fondo turismo, l'introduzione dei voucher, la
rigenerazione urbana attraverso la riqualificazione delle
strutture ricettive, il potenziamento dell'albergo diffuso.
Altri temi trasversali riguardano il manifatturiero, incluso in
misure quali l'attrazione degli investimenti, la
digitalizzazione, la responsabilità sociale.
Ulteriori interventi strategici della legge toccano il ruolo di
Friulia, la semplificazione, la comunicazione, la riforma
dell'accesso al credito che secondo l'assessore "arricchiscono
l'architettura della precedente legge, RilancImpresa, su cui la
presente norma affonda le radici indirizzando più convintamente
il Friuli Venezia Giulia verso l'economia circolare e
sostenibile".
Quanto alle risorse, oltre ai 51 milioni di euro già stanziati
con il bilancio regionale, la legge guarda ai fondi della
programmazione europea e dei Recovery Fund.
"Auspico - ha concluso Bini - che questo disegno di legge possa
trovare la piena condivisione di tutto il Consiglio regionale".
ARC/SSA/ep
L'assessore regionale alle Attività produttive e Turismo Sergio Emidio Bini
Foto Regione FVG