Trieste, 16 mar - È stato sottoscritto oggi a Portopiccolo
(Duino Aurisina - Trieste) nel corso dell'ottava edizione della
manifestazione Teranum, il disciplinare sul vino Terrano che
unisce i produttori sloveni e italiani e per il quale hanno dato
il loro supporto tecnico e amministrativo la Regione Friuli
Venezia Giulia e il ministero dell'Agricoltura. L'accordo odierno
di fatto traghetta il documento, dopo una ratifica da parte dei
due Stati, direttamente a Bruxelles per il via libera finale
sulla Doc transfrontaliera.
Si è trattato di un lavoro che è partito dall'ottobre del 2015 e
che ha coinvolto l'associazione viticoltori del Carso in una
serie di incontri con i colleghi di oltreconfine, accompagnati
dalle Istituzioni regionali e statali. L'obiettivo era quello di
evitare che i produttori del Carso perdessero la storica
denominazione in bottiglia. Proprio per questo era
indispensabile, come a suo tempo indicato dalla Regione,
condividere con la Slovenia la realizzazione di una Doc
transfrontaliera.
Nel disciplinare vengono definite le caratteristiche del vino,
che assume la denominazione di Teran e che viene prodotto
sull'altipiano carsico italiano e sloveno. Tra le specifiche
definite dal documento, oltre all'area geografica di produzione e
i procedimenti enologici, viene stabilita la varietà (refosco),
la quantità di uva per ettaro (9000 kg), il legame tra ambiente
geografico e caratteristiche del prodotto e infine le qualifiche
per la certificazione.
È stato superato il problema relativo all'arricchimento del
saccarosio, permesso in Slovenia ma vietato in Italia. Le parti
infatti hanno convenuto di fare riferimento alla normativa
europea.
Il Teran è un vino rosso, secco, fermo di media alcolicità e con
sapore e profumi di frutti di bosco. Una sua specifica e
apprezzata caratteristica è quella di essere particolarmente
ricco di polifenoli, che sono degli antiossidanti benefici per la
salute. A favorire questa qualità, unitamente al suo colore rosso
rubino, contribuisce l'incrociarsi del clima mediterraneo a
quello tipico delle Prealpi.
Da parte della Regione è stata sottolineata la portata storica
dell'accordo, che ha trasformato quella che era una criticità in
un'opportunità, realizzando un'aspirazione di unitarietà che le
popolazioni del Carso attendevano da quasi un secolo.
Fondamentale in questo senso, come è stato infine rimarcato, si è
rivelato il rafforzamento in questi ultimi anni delle relazioni
tra il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia, che ha contribuito al
conseguimento di questo importante obiettivo per l'economia del
territorio.
ARC/GG/fc