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04.06.2025 16:16

Nucleare: Rosolen, Fvg pronto a contribuire con sistema ricerca

Alla conferenza annuale del Sis Fvg focus su tecnologie, normative e filiere produttive legate all'atomo
Trieste, 4 giu - "L'energia nucleare, e in particolare la fusione, è un'opportunità concreta per costruire un futuro energetico sicuro, sostenibile e competitivo. Il Friuli Venezia Giulia intende ritagliarsi un ruolo scientifico di primo piano in questa sfida globale".
È quanto dichiarato dall'assessore regionale alla Ricerca e Università Alessia Rosolen alla conferenza annuale del Sistema scientifico e dell'innovazione del Friuli Venezia Giulia, dedicata al tema "L'energia nucleare per lo sviluppo sostenibile. Scenari possibili" all'Area Science Park di Trieste, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, la presidente di Area Science Park Caterina Petrillo, il capo Ufficio Spazio, cooperazione scientifica multilaterale e proprietà intellettuale del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Alessandro Garbellini e Francesco Ciardiello della segreteria tecnica Direzione generale della Ricerca del ministero dell'Università e della Ricerca.
Citando i contenuti di un'indagine condotta da Swg nel novembre 2024, l'opinione pubblica italiana manifesta una crescente consapevolezza riguardo alle sfide energetiche: la maggioranza dei cittadini ritiene che nei prossimi anni l'Italia non sarà in grado di coprire il proprio fabbisogno energetico esclusivamente attraverso le fonti rinnovabili. L'87% degli intervistati considera probabile un aumento della domanda di energia, con conseguente crescita dei costi per imprese e cittadini. Per quanto riguarda la percezione dell'impatto ambientale delle varie fonti energetiche, il nucleare di nuova generazione viene considerato a basso impatto da una quota rilevante di cittadini (52%), posizionandosi dietro a fonti rinnovabili come eolico, solare e idroelettrico, ma nettamente davanti ai combustibili fossili. Sul piano del consenso, il 48% degli intervistati si dichiara favorevole alla costruzione di nuove centrali nucleari in Italia, mentre il 24% è contrario. Tuttavia, solo un terzo dei partecipanti all'indagine accetterebbe la costruzione di una centrale nucleare entro 20 chilometri dalla propria abitazione.
L'assessore ha evidenziato come i risultati della ricerca indichino che "l'opinione pubblica può evolvere e superare visioni preconcette, soprattutto se sostenuta da un'informazione corretta e aggiornata sulle nuove tecnologie. Ma il tema non è solo tecnologico: è industriale, sociale, formativo. Penso ad esempio all'idrogeno, settore in cui siamo già impegnati con investimenti importanti. Anche qui serve un accompagnamento normativo, amministrativo e tecnico adeguato. Per ogni fonte energetica, nucleare compreso, è essenziale costruire filiere formative solide, che preparino competenze adeguate a sostenere l'innovazione e a favorire gli investimenti delle imprese. In questo quadro, l'Amministrazione regionale ritiene non solo possibile ma necessaria la costruzione di un sistema energetico sostenibile. La nostra Regione ha già dimostrato capacità e visione su altre sfide della transizione energetica, come l'idrogeno rinnovabile, e il nucleare sostenibile rappresenta un'opportunità di crescita per il nostro sistema della ricerca: un'opportunità che dobbiamo cogliere, senza esitazioni".
Rosolen ha ricordato che il disegno di legge quadro sul nuovo nucleare sostenibile pone le basi per un Programma nazionale che valorizza la filiera industriale e il ruolo delle grandi infrastrutture di ricerca. "L'Italia è partner di progetti internazionali di grande rilevanza come il reattore sperimentale Iter in Francia e il Divertor Tokamak Test (Dtt) in costruzione a Frascati, fino alle iniziative avanzate di Enea, Infn, Cnr e degli atenei - ha aggiunto l'assessore -. Inoltre, un numero crescente di imprese sta contribuendo a tali iniziative, dimostrando come la collaborazione tra ricerca e industria rappresenti il motore dell'innovazione. Occorre quindi rafforzare le filiere e promuovere l'integrazione virtuosa tra comparto scientifico e realtà produttive".
Rosolen ha sottolineato che "per attrarre investimenti e rafforzare la fiducia dei cittadini è fondamentale una regolamentazione snella e coerente con gli sviluppi della situazione internazionale, che consenta di costruire un consenso sociale informato e responsabile sulle nuove tecnologie nucleari". ARC/MA/ep