Lavoro: Rosolen, riforma completa e innovativa gli ridà centralità
Trieste, 1 ott - "La legge approvata oggi in Consiglio
regionale restituisce al lavoro il senso centrale che riveste
all'interno della nostra società, inserendo aspetti chiave come
la formazione, la concertazione, la gestione delle crisi
aziendali, il legame tra lavoro e famiglia, l'affermazione di una
regia pubblica che determini e governi le dinamiche del mercato
del lavoro, nuove misure fiscali legate alla contrattazione
sociale e rilevanti novità sul fronte del collocamento mirato per
lavoratori svantaggiati".
Lo ha affermato l'assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen
appena approvata, all'unanimità, la legge regionale di riforma
del lavoro.
"La norma del 2005 - ha rilevato l'assessore - era un testo
solido, puntuale e preciso, ma dall'Aula ora esce una legge
completa e innovativa, che rappresenta una riforma a tutti gli
effetti. Non solo: abbiamo cercato di capire quali fossero i
punti di forza della legislazione nazionale per intervenire in
modo coerente e colmare le falle che si erano aperte. Ora il
passo successivo è applicarne i principi e sarà necessario un
patto di responsabilità tra tessuto produttivo e istituzioni
affinché i fatti seguano la teoria".
Per quanto riguarda le linee guida della legge, l'assessore ha
rilevato che "la qualità e la stabilità del lavoro restano i
principi cui tendere, ma sono cambiate le strategie per
raggiungere l'obiettivo. Il mercato del lavoro impone di essere
molto ricettivi e, possibilmente, proattivi rispetto alle sfide
della digitalizzazione, dell'innovazione e, anche, del lavoro
agile".
Su questo tema si innesta il capitolo del rapporto tra lavoro e
famiglia e della dimensione della donna nel mercato del lavoro.
"Abbiamo dedicato molta attenzione a politiche che consentano
alle donne di non rinunciare alla carriera - ha rimarcato Rosolen
-: queste settimane stanno confermando la centralità di questo
aspetto, soprattutto per le donne che hanno figli in età scolare.
Questa è una delle grandi sfide della pandemia: esorcizzare la
rassegnazione, arrestare sul nascere un processo che rischia di
portare alla regressione del ruolo della donna nel lavoro. Ancora
una volta, famiglia e lavoro confermano di essere temi affini con
intrecci molto stretti".
L'assessore ha inoltre sottolineato le novità sul fronte della
formazione permanente e degli strumenti di politica attiva
finalizzati a superare le crisi aziendali. "Da una posizione più
attendista e di disponibilità nei confronti dei soggetti privati
- così Rosolen -, la Regione assume un ruolo di regia delle
dinamiche del mercato e si propone come soggetto che dia
realmente risposte su misura alla domanda del mercato del lavoro.
Rilevanti e mirati anche gli interventi dedicati alle persone
svantaggiate, nei cui confronti vengono assunte misure specifiche
rispetto ai percorsi formativi, di inserimento e di reinserimento
nel mercato del lavoro".
L'assessore è infine tornata su "due temi politici che
rivendichiamo: il vincolo di residenza e il superamento
dell'assistenzialismo. Il vincolo è finalizzato a evitare che i
nostri corregionali vengano esclusi dalla platea dei beneficiari
a vantaggio di lavoratori stranieri. Garantire un canale
prioritario a chi risiede sul territorio regionale da 5 anni è
una scelta di giustizia ed equità per quei lavoratori che pagano
sulla propria pelle gli effetti della crisi".
Per quanto riguarda la condizionalità legata alle politiche
attive del lavoro, "il cittadino che percepisca un sussidio
assicura un atteggiamento proattivo finalizzato a trovare un
impiego. Questo - ha concluso Rosolen - è un passaggio molto
importante: la legge sul lavoro non cede a derive
assistenzialistiche ma punta ad aumentare la competitività e a
combattere la disoccupazione".
ARC/COM-PPH/al
Lavoro: Rosolen, riforma completa e innovativa gli ridà centralità